Qualsiasi giardiniere o contadino sa che i lombrichi sono buoni per la terra. L'humus di lombrico e' considerato dagli agricoltori esperti come il massimo del concime organico. Ma per i produttori di caffè in America centrale, i lombrichi sono anche un alleato inaspettato per la lotta contro il cambiamento climatico, una sfida crescente per la cooperativa che produce caffè arabico della varietà bourbon, in grado di produrre fino al 30% in più rispetto ad altre varietà.
Nel 2012 c'è stato un disastro quando una forte epidemia della ruggine del caffè si è diffusa in tutta l'America Latina e nei Caraibi, causando grandi perdite al raccolto. Nei primi
mesi del 2013, il Guatemala ha dichiarato lo stato di emergenza agricola. Quasi tre quarti del raccolto del caffè nel Paese sono stati distrutti dal fungo.
La ruggine del caffè è comparsa per la prima volta in Africa Orientale circa 150 anni fa, ma a causa del riscaldamento globale la malattia si è diffusa, rivelandoci nociva soprattutto per il caffè arabico, che rappresenta il 70% della produzione mondiale. Gli agricoltori conoscono molto bene il ciclo di devastazione: le brillanti foglie verdi della pianta diventano marroni, prima che il fungo si diffonda ai chicchi del caffè, che
cambiano il loro colore dal rosso vivo al grigio opaco. Gli arbusti possono essere trattati con sostanze chimiche, ma ci vogliono anni prima che una pianta recuperi la normalità.
C’è uno stretto legame tra malattia, cambiamento climatico e terra di scarsa qualità.
Ed è qui che entrano in gioco i vermi. "Usiamo la polpa o i cascami dei grani di caffè", dice il direttore della cooperativa, Juan Choc. "Quando non sono disponibili, usiamo le erbe infestanti e i rifiuti organici di cucina per alimentare i lombrichi. Gli agricoltori riempiono un sacco con una cinquantina di chili di compost e lo portano sulle spalle fino alle colture. Si tratta di un grande lavoro per la comunità”.
I lombrichi possono mangiare in un giorno una quantità pari al loro peso corporeo.
Somministrando loro avanzi di cucina o materia organica in decomposizione, come per esempio foglie o polpa dei chicchi di caffè, essi danno molto di più in termini di sostanze nutritive per le piante e di microrganismi da reinvestire nella terra.
Il concime di lombrico contiene non solo i principali nutrienti di cui le piante hanno bisogno, cioè azoto, potassio e fosforo, ma anche molti micronutrienti come calcio e manganese. Vanno considerati come equivalenti delle vitamine di cui gli esseri umani hanno bisogno.
Inoltre, l'humus di lombrichi o vermicompost, che contiene grandi quantità di acido umico, migliora anche la condizione e la struttura della terra.
Riempire la terra nelle piantagioni di caffè con il vermicompost non è tuttavia l'unica arma dei contadini nella loro lotta contro il cambiamento climatico. Essi hanno realizzato progetti di riforestazione, in modo che i loro arbusti di caffè possano crescere sotto una copertura frondosa, e hanno diversificato le loro colture con altre piante come le banane, che sono maggiormente in grado di adattarsi alle mutevoli condizioni locali.
Da: “El Pais” del 9/12/2015, in rassegna Stampa Estera Agrapress n° 1143