Le piante medicinali e aromatiche hanno da sempre svolto un ruolo di primaria importanza nelle medicine tradizionali e nell’alimentazione di tutti i popoli.
Il termine piante officinali deriva da una tradizione storica del nostro paese e fa riferimento all’“officina o opificina”, con il significato di “laboratorio”, dove le piante venivano sottoposte a varie lavorazioni in modo da renderle utilizzabili per scopi diversi. Con questa dizione in pratica si intende un insieme di specie vegetali molto eterogeneo, che comprende, in base alle principali destinazioni d’uso, le piante medicinali, aromatiche e da profumo, ai sensi della legge n.99 del 6 gennaio 1931 tuttora vigente. Recentemente il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha promosso e pubblicato, anche in accordo con il Ministero della Salute, un piano di settore sulla filiera delle piante officinali (2014-2016) e istituito un tavolo tecnico permanente con l’intenzione di promuovere e valorizzare la crescita e lo sviluppo di questo settore, un tempo considerato di nicchia. Di particolare interesse è infatti l’impiego delle piante officinali nel settore degli integratori alimentari, i cosiddetti Botanicals, per gli effetti di tipo fisiologico che manifestano. Le piante officinali sono una risorsa importante di prodotti naturali per il benessere dell’uomo e degli animali, in mondo da sostituire, per quanto possibile, i prodotti di origine naturale a quelli ottenuti chimicamente. Il Ministero della Salute da tempo si è impegnato attivamente, sia a livello nazionale che europeo, nel raggiungimento di una adeguata disciplina dell’impiego delle piante officinali e dei loro estratti. L’obiettivo è quello di garantire ai consumatori la sicurezza d’uso dei prodotti e un’adeguata informazione sulle loro proprietà. La nascita di una filiera di un prodotto nazionale sarebbe quanto di più desiderabile si possa auspicare per rassicurare i consumatori sulla qualità dei prodotti a base di piante officinali, che vanno sempre più diffondendosi, anche attraverso canali di vendita nuovi e spesso poco controllati. La situazione attuale, fotografata e analizzata da ISMEA, mostra un quadro particolare e dinamico sia a livello nazionale che internazionale.