L’Aleirode di origine asiatica, Singhiella simplex, nel 2014, ha provocato defogliazioni dei Ficus a Cipro. Nel 2016, è stato anche segnalato nella costa meridionale della regione di Antalya, in Turchia e, un anno dopo, in Francia, su piante di Ficus coltivate in una serra vicino a Parigi. Diffuso nel sud-est asiatico, è stato accidentalmente introdotto nel continente americano all'inizio del presente secolo, evidenziando un comportamento invasivo. Pertanto, nel 2014, è stato aggiunto all'elenco di avvisi EPPO nella lista di allerta, ma non essendo state richieste dai Paesi membri particolari azioni internazionali, nel corso del triennio successivo, è stato depennato dalla suddetta lista nel 2018. Nell’estate del 2019, sono state riscontrate gravi infestazioni nelle alberate cittadine, nei giardini pubblici e privati della città di Catania, su Ficus ornamentali, soprattutto sul più diffuso Ficus microcarpa e su F. benjamina coltivato in vaso; inoltre, su numerosi esemplari di F. macrofilla e di F. carica sono stati osservati solo esemplari adulti; mentre sul diffuso F. rubiginosa, non è stata rilevata alcuna presenza dell’Aleirode. La capillare presenza del fitomizo sui Ficus esaminati, lascia ipotizzare la sua distribuzione, già piuttosto ampia, oltre che in Sicilia, anche in altre aree dell'Italia meridionale.
Gli adulti di S. simplex sono lunghi circa 1,4-1,6 mm, con corpo di colore giallastro e ali bianche con una piccola striscia trasversale, posta nella parte centrale, di colore grigio. Le uova sono allungate, giallastre e vengono deposte principalmente sulla pagina inferiore delle foglie. Le ninfe, incolori o verde chiaro, si fissano su entrambe le pagine fogliari; sono appiattite, di forma quasi ovale. Le ninfe del quarto stadio sono lunghe circa 1,3 mm e larghe 1,0 mm, con macchie oculari rosse, ben visibili in trasparenza nei pupari al cui interno si è formata la “subpupa”.
Gli adulti e le neanidi, con le punture di alimentazione, causano ingiallimento delle foglie, con anticipata filloptosi e deperimento dei rami; nei casi di forti infestazioni può verificarsi l’arresto dello sviluppo dei giovani alberi. In alcune piazze di Catania, similmente a quanto segnalato nella contea di Los Angeles in California, a seguito dello scuotimento dei rami, i numerosi adulti che si levano in volo, causano notevoli fastidi ai passanti e ai residenti. Inoltre, il tappeto di foglie infestate cadute al suolo, obbliga giardinieri e operatori ecologici a lavori straordinari. Varie specie di parassitoidi sono segnalate su S. simplex, tra cui Encarsia tricolor, E. singhiellae, E. protransvena e Amitus bennetti. Nei campioni raccolti in Sicilia, sono stati ritrovati numerosi stadi preimmaginali parassitizzati da Imenotteri, in corso di identificazione. Sporadica è stata la presenza di ninfe dell'aleirode parassitate da funghi entomopatogeni, anch'essi in corso di studio. Sulle foglie infestate frequenti sono le uova peduncolate di Neurotteri Crisopidi, nonché larve, pupe e adulti del Coccinellide predatore Clithosthetus arcuatus, attivo predatore delle uova di numerosi Aleirodi.
Al fine di contenere eventuali forti infestazioni, soprattutto su giovani piante e nei vivai, il controllo chimico potrebbe essere opportunamente applicato, tenendo conto delle specificità dell'ambiente urbano, in cui si sviluppa di solito l'insetto, e delle sue peculiarità ecologiche nonché della normativa fitosanitaria.
Infine, data l’entità delle sue infestazioni, la sua importanza economica e il forte rischio di diffusione di questo insetto in altri paesi della regione dell'EPPO, sarebbe opportuno prendere in considerazione il suo reinserimento negli elenchi di attenzione, al fine di orientare i servizi fitosanitari dei paesi potenzialmente interessati ad adottare adeguate misure preventive. Pertanto, sarebbe opportuno riconsiderare il ruolo fitosanitario di S. simplex e le precauzioni di quarantena da adottare in Europa e nella regione del Mediterraneo.
Foto in apertura: Ficus benjamina, fortemente debilitati e parzialmente defogliati
Sotto: Adulti, pupari di S. simplex e larve del Coccinellide predatore Clithosthetus arcuatus