La raccolta delle Castagne nei boschi, in cui non è vietata, avviene tra settembre e novembre quando i frutti maturi cadono dalla pianta. Scrivere sulle procedure che coinvolgono le operazioni di autoraccolta, trattamento e conservazione delle Castagne sembrerebbe un compito abbastanza scontato: noi ci proviamo sperando nella comprensione dei lettori. A nostro avviso la pubblicazione “Coltura e Cultura del Castagno. Una Sintesi Attraverso Suggestive Immagini Fotografiche / Cultivation and Culture of European Chestnut. A Synthesis Through Suggestive Photographic Images” edita dal Centro di Studio e Documentazione sul Castagno, scritta nel 2019 dal Prof. Elvio Bellini costituisce un ottimo caposaldo nella pratica alquanto diffusa per la raccolta dei frutti spontanei del bosco e molto altro, ma quello che salta agli occhi è che la produzione delle Castagne, è notevolmente diminuita insieme alla ricerca scientifica e alla divulgazione delle buone pratiche di esperienze aperte al confronto per la ricerca di nuove soluzioni efficaci e innovative.
Interessante è quanto di recente è stato scritto nel 2023 da Daniele Vergari e Davide Fiorino sul volume edito dall’Accademia dei Georgofili e dall’UniCoop Firenze, nella collana sui prodotti Agroalimentari tradizionali della Ragione Toscana. Il volume sul Castagno contiene vari capitoli come la castanicoltura in Toscana, i Castagni monumentali, parassiti e malattie, la tradizione della Castagna in Toscana, le ricette della tradizione e tante altre notizie ben scritte che hanno attinto da documenti storici e illustrazioni provenienti dalla biblioteca dell’Accademia dei Georgofili.
Un altro interessante argomento è il Settore Espositivo e Museale sul Castagno. Il Settore Espositivo del Castagno riveste grande importanza giacché consente di raccogliere, in un determinato luogo, una grande mole di materiale di varia natura e provenienza, organizzato con metodo appropriato, per tipologia e tematiche, al fine di favorire da parte del visitatore la massima comprensione e assimilazione di quanto in esso è contenuto. L’ “Esposizione Permanente sul Castagno”, realizzata presso la sede del CSDC a Marradi, è articolata in ben 10 Mostre (Pomologica, Poster tematici, Prodotti trasformati, Patriarchi vegetali, Pubblicazioni “vecchie” e “nuove”, Artistico-fotografica, Sculture lignee e Opere pittoriche, Oggettistica museale, Eccellenze Castanicole Italiane DOP e IGP, Poster sulla Biodiversità nel Castagneto). La sua predisposizione negli ampi spazi disponibili segue un percorso tecnico-didattico che ne facilita l’apprendimento da parte di ogni tipo di visitatore. Il Museo del Castagno in Colognora di Pescaglia, piccolo Paese in Provincia di Lucca, sorto nel 1978 che forse solo pochi conoscono, si è originato grazie alla ricerca di pochi appassionati che hanno raccolto vecchio materiale d’epoca della cultura contadina che sarebbe andato perduto. Nel tempo il percorso espositivo del Museo è diventato qualcosa di più di un museo tradizionale, ma un insieme di luoghi, ambienti, reperti che opportunatamente organizzati, lasciano nel visitatore una profonda sensazione di serietà espositiva e bellezza. Il Museo che occupa una superficie di 196 metri quadri è incentrato sull’utilizzo del legno di Castagno con gli attrezzi del falegname, gli attrezzi e i prodotti dei bottai e bigonciai, i prodotti del cestaio e l’uso alimentare della Castagna che offre al visitatore la possibilità di vedere gli attrezzi originali per la potatura e la raccolta, l’essiccazione, i metodi di sgusciatura e battitura, la molitura, la conservazione della farina di Castagne. Di particolare interesse è la parte del Museo dedicata al lavoro dei carbonai dove il carbone di Castagno era alla base dell’industria siderurgica ottocentesca, una delle principali attività economiche del luogo. Il Museo del Castagno e dei suoi prodotti di Colognora è aperto al pubblico su appuntamento e un articolo meglio dettagliato sarà prossimamente pubblicato sulla rivista dell’Accademia dei Fisiocritici di Siena.