Accanto alle prelibatezze alimentari, il pianeta agricolo deve tenere conto anche della meccanizzazione: un settore che vale miliardi di euro e decine di migliaia di posti di lavoro. E che potrebbe aiutare – e molto –, la crescita della produzione agroalimentare in senso più compatibile con l'ambiente e con un occhio particolare alle peculiarità della produzione mediterranea. Il punto della situazione della meccanizzazione agricola è stata effettuato a Bari da FederUnacoma (che raccoglie i costruttori italiani di macchine per i campi), nel corso dell'edizione 2019 di Agrilevante.
Bastano pochi numeri per capire. Partito con un attivo del 6% nel primo semestre dell'anno, il mercato delle trattrici scende a +1,7% nel consuntivo dei nove mesi, mentre quello relativo a quasi tutte le altre tipologie di mezzi risulta essere in calo. Meglio sta andando in giro per il mondo. Nei primi sei mesi dell'anno è stato riscontrato un andamento positivo negli Stati Uniti e in Europa. Particolarmente interessante, fra l'altro, sembra essere l'evoluzione del mercato mediterraneo. Uno scenario che, è stato spiegato proprio da FederUnacoma, «appare particolarmente interessante per le industrie italiane che nelle classifiche dei Paesi esportatori risultano ai primi posti». Macchine agricole di qualità, dunque, per un'agricoltura sempre più attenta ai prodotti finali ma anche alla compatibilità ambientale oltre che alla sicurezza del lavoro. Tema questo non semplice da affrontare, visto anche il numero sempre elevato di incidenti. Proprio ad Agrilevante della sicurezza dei lavori si è discusso molto, così come dei livelli più adeguati di meccanizzazione sulla base delle coltivazioni effettuate. Gli operatori spiegano: «La crescente diffusione delle coltivazioni specializzate, sta creando una nuova domanda di macchine agricole dedicate proprio alle colture di alta qualità».
Ma il cammino da fare pare essere ancora piuttosto lungo. «Soltanto l'11% della superficie destinata alla coltivazione della frutta, pari ad 85 milioni di ettari, presenta soddisfacenti livelli di meccanizzazione – ha spiegato proprio FederUnacoma – mentre un cospicuo 73% si caratterizza per un impiego di macchine assolutamente inadeguate alle esigenze». È quindi anche dalla meccanizzazione quindi che passa la sfida dello sviluppo agricolo e agroalimentare, non solo in Italia ma un po' in tutto il mondo.
Di Andrea Zaghi, da Avvenire.it, 13/10/2019