Organizzare la filiera emergente dei fiori eduli - ovvero quelli che possiamo tranquillamente mangiare - sui due versanti del confine franco-italiano, attraverso l'applicazione di innovazioni tecnologiche in grado di valorizzarne gli aspetti legati a produzione, qualità, sicurezza d'uso, trasporto, conservazione, logistica, gestione dei contatti e marketing: in questo consiste il progetto Antea, basato su una ricerca scientifica e tecnologica volta ad approfondire la conoscenza di una quarantina di varietà, sia dal punto di vista nutrizionale che delle proprietà nutraceutiche.
"Il progetto - spiega Barbara Ruffoni, coordinatrice e responsabile del CREA di Sanremo - è ispirato ai nostri vicini di Provenza-Alpi-Costa Azzurra, che utilizzano i fiori non soltanto come elemento decorativo ma anche come ingrediente dei loro piatti".
"Antea - Fiori eduli: innovazione per lo sviluppo di una filiera transfrontaliera" è stato realizzato grazie a un investimento totale pari a 1.759.682 euro, di cui 1.495.729 euro provenienti dal Fondo europeo di sviluppo regionale nell'ambito del programma di cooperazione "Programma operativo Italia-Francia" per il periodo di programmazione 2014-2020.
In seguito alla crisi che ha colpito il settore dell'orticultura decorativa sui due versanti del confine franco-italiano, i mercati italiano e francese hanno scelto di differenziarsi proponendo un prodotto innovativo e di qualità. Alcune piccole e medie imprese si sono quindi rivolte ai fiori eduli, prodotto che inizia a posizionarsi sul mercato alimentare tradizionale ma anche nel settore della ristorazione gastronomica.
Questi fiori non hanno soltanto una funzione decorativa, ma anche caratteristiche nutrizionali che devono essere individuate e valorizzate. Uno degli obiettivi finali del progetto è utilizzare il concetto transfrontaliero di "Riviera dei fiori", già rinomato a livello internazionale, come una specie di marchio per identificare una filiera commerciale di qualità in questo tipo di produzione.
da: Repubblica.it, 11/12/2019