Nella primavera del 2010 anche in Sicilia è stata ufficialmente rilevata la presenza del Cinipide in castagneti demaniali delle pendici sud-orientali dell’Etna, a seguito della segnalazione di un operaio forestale operante nell’ambito del monitoraggio fitosanitario dei boschi demaniali effettuato dal Dipartimento Reg. dello Sviluppo Rurale e Territoriale. La sezione di Entomologia applicata del DiGeSA dell’Università di Catania, di concerto con il Servizio 7 - Forestale e il Servizio Fitosanitario dell’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea, ha quindi avviato specifiche indagini finalizzate alla mappatura delle infestazioni nel territorio etneo e all’attuazione del controllo biologico del Cinipide. Nella primavera del 2011, per avviare il processo di riequilibrio biologico alterato dall’arrivo del galligeno, dagli allevamenti del DIVAPRA-Entomologia dell’Università di Torino, sono stati prelevati 343 adulti dell’entomofago esotico Torymus sinensis, specifico antagonista del galligeno, che sono stati rilasciati sul Castagno dei Cento Cavalli (Comune di S. Alfio) e in un castagneto sito a quota più elevata. Nello stesso anno, considerata la rilevanza nazionale del problema, il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha predisposto un programma nazionale di allevamento e diffusione di T. sinensis nelle varie regioni. La Regione Siciliana ha prontamente aderito all’iniziativa avviando una stazione di allevamento dell’insetto utile sull’Etna, in un castagneto del demanio regionale sito in località Serra Buffa (Piedimonte Etneo). Nel biennio 2012-13 gli inoculi, costituiti ciascuno da circa 100 femmine e 50 maschi, sono proseguiti nell’ambito del programma nazionale, rilasciando l’antagonista nell’area di moltiplicazione e in alcuni siti demaniali dell’Etna e dei Peloritani, oltre che sui millenari Castagno dei Cento Cavalli e Castagno della Nave. In totale sono stati eseguiti 10 lanci propagativi. Nell’anno in corso i Dipartimenti Regionali dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale e Territoriale, in attesa che entri a regime l’area di moltiplicazione, hanno implementato il programma di lanci di T. sinensis utilizzando risorse finanziarie regionali e del PSR 2007/2013 e coinvolgendo, con una preliminare campagna di divulgazione, anche amministrazioni comunali e soggetti privati. In particolare i Comuni di Sant’Angelo di Brolo, S. Salvatore di Fitalia, Librizzi e Montagnareale hanno partecipando con proprie risorse al programma dei lanci. Pertanto alla fine di aprile nei castagneti dell’Etna e della provincia di Messina sono stati eseguiti 150 lanci, con un rilascio complessivo di circa 23.000 individui di T. sinensis, creando una rete di inoculi distribuita negli areali infestati dal cinipide. L’intervento di lotta biologica classica in fase di svolgimento da parte delle strutture pubbliche è valido sia dal punto di vista ecologico (basso impatto ambientale) che tossicologico (nessun impiego di insetticidi) ed economico (elevati e duraturi benefici a fronte di costi relativamente ridotti). Va sottolineato che i tempi necessari per il ristabilimento degli equilibri biocenotici nei castagneti sono medio-lunghi e che per l’attuazione del programma è necessaria la stretta collaborazione di tutte le istituzioni pubbliche operanti nel territorio e dei privati interessati alla soluzione ecocompatibile del problema. L’evoluzione dello stato di salute dei nostri castagneti sarà puntualmente monitorata negli anni avvenire dall’apposito gruppo di lavoro costituito da esperti dell’Università e dei Servizi Fitosanitario
Foto: provetta per lancio inoculativo