Importanza delle erbe aromatiche nella dieta mediterranea

di Giovanni Ballarini
  • 26 March 2025

La dieta mediterranea è un modello nutrizionale ispirato alle abitudini alimentari di Spagna, Italia e Grecia negli anni sessanta del secolo diciannovesimo e privilegia cereali, frutta, verdura, semi, olio di oliva, rispetto ad un più raro uso di carni rosse e grassi animali (grassi saturi), mentre presenta un consumo moderato di pesce, carne bianca (pollame), legumi, uova, latticini, vino rosso e dolci, una dieta che nella sua composizione originaria incorpora spezie ed erbe aromatiche, abbondanti fonti di composti bioattivi. Odiernamente chi segue la dieta mediterranea non considera questi ultimi componenti che invece sembrano avere un non indifferente ruolo, considerando che le piante commestibili selvatiche erano una componente essenziale della dieta delle persone nel bacino del Mediterraneo e che le erbe e le spezie prodotte dalle piante aromatiche erano ampiamente utilizzate per migliorare il gusto e l'appetibilità dei cibi e utilizzate per insaporire vari piatti della tradizione popolare italiana. Piante selvatiche non coltivate o presenti in natura raccolte sul campo, anche se a volte per comodità d'uso, alcune specie sono ora coltivate anche in grandi quantità, per esempio il basilico d’origine asiatica, anche mangiate per le loro proprietà salutari e molte specie sono comunemente usate come medicinali erboristici nella fitoterapia popolare per il trattamento dei disturbi.
Molte erano in Italia le erbe aromatiche autoctone usate in cucina, secondo recenti ricerche quasi ottanta specie appartenenti a diciannove famiglie e a quarantanove generi, con una prevalenza che varia da regione a regione italiana e tra queste il finocchio (Foeniculum vulgare Mill.), l'alloro (Laurus nobilis L.), il rosmarino (Rosmarinus officinalis L.), il ginepro comune (Juniperus communis L.) l’origano (Origanum vulgare L. subsp. vulgare), la salvia (Salvia officinalis L.), il timo (Thymus longicaulis C. Presl) l’aglio (Allium triquetrum L. e A. ursinum L.).
Le erbe e spezie selvatiche e anche ora coltivate hanno una complessa composizione con presenza di molecole bioattive che hanno un’influenza positiva sulla salute, proprietà nutraceutiche e antiossidanti. Recenti studi testimoniano l'effetto protettivo dei nutraceutici di diverse molecole fitochimiche a basse concentrazioni come avviene naturalmente nella dieta e per questo le erbe e spezie della tradizionale dieta mediterranea possono essere identificate come alimenti funzionali con effetti benefici su una o più funzioni dell'organismo umano che vanno oltre le loro proprietà nutrizionali. Quale è il ruolo salutare, oltre che gustativo gastronomico delle erbe aromatiche nella dieta mediterranea? Oltre a molte non documentate considerazioni di recente è stato analizzato l'effetto delle erbe aromatiche e le spezie presenti nella dieta mediterranea sul profilo glicemico nei soggetti con diabete di Tipo 2, dimostrando che cannella, curcuma, zenzero, cumino nero e zafferano migliorano significativamente i livelli di glucosio a digiuno e che lo zenzero e il cumino nero provocano un miglioramento significativo dell'emoglobina glicata.
Questa ricerca documenta l’importanza delle erbe aromatiche mediterranee nella dieta, ma molto resta ancora da scoprire, dal ruolo che certamente può avere la freschezza di queste erbe, alla esigenza di una prolungata somministrazione, se e come funzionano attraverso modifiche del microbiota digestivo, quali sono i disturbi e o le patologie interessate. Un fatto è però è certo, cioè è che odiernamente prevale l’uso di erbe aromatiche conservate, usate per il loro aroma e con un degrado delle qualità nutraceutiche che hanno nella freschezza che avevano nel passato quando erano colte nei boschi, campi, orti o nei vasi del proprio terrazzo o balcone.