Nel quindicennale della sottoscrizione della Convenzione Europea del Paesaggio, il giurista attento a cogliere la specificità del paesaggio agrario ne evidenzia la singolare sintonia con la nozione composita, dinamica e partecipativa di paesaggio plasmata dalla Convenzione e con i principi di azione sul paesaggio dalla stessa formulati, legati dal fil rouge del principio della partecipazione di coloro che di quel paesaggio sono i protagonisti; al contempo pone in luce come il paesaggio agrario si riveli inquietante paradigma dello scollamento della normativa nazionale dalle indicazioni della Convenzione, con particolare riferimento alle conseguenze perverse derivanti dalla pedissequa applicazione a quel paesaggio degli strumenti vincolistici e pianificatori modellati indistintamente dal legislatore. Per concludere prospettando la necessità di ricercare altrove, oltre la logica del piano e del vincolo, gli strumenti idonei a conciliare la tutela del paesaggio agrario con la protezione di un’agricoltura produttiva, sulle tracce di un ritorno ai principi dettati dalla Convenzione Europea del paesaggio.
Il testo è un abstract della relazione svolta dalla Prof.ssa Ferrucci durante la giornata di studio su: “Il paesaggio agrario tra normativa nazionale e Convenzione Europea del Paesaggio nel quindicennale della sua sottoscrizione”, che si è svolta all’Università di Padova il 23 novembre u.s.