La sfida lanciata dall’Italia di costruzione di un set di indicatori del benessere oltre il PIL è di grande rilevanza, per il metodo adottato e per i risultati raggiunti.
Condividere con la società civile e con la comunità scientifica è stato il primo obiettivo del percorso di costruzione del set di domini e indicatori del benessere equo e sostenibile italiano. Il caso italiano è assolutamente anomalo in questo senso sul piano internazionale. La condivisione è scelta come strumento fondamentale per costruire un set di indicatori basato scientificamente, ma in cui tutti possano riconoscersi.
Per questo da discussione si è avviata nel comitato CNEL-Istat (che comprendeva sindacati, associazioni di categoria, ecologisti, consumatori, volontariato, con ampia rappresentanza della società civile) che doveva definire i domini del benessere. Per tornare poi alla commissione scientifica che doveva selezionare gli indicatori e poi riverificarli con il comitato. Una indagine su 50.000 individui è stata lanciata tra i cittadini per verificare quali fossero secondo loro gli ingredienti fondamentali del benessere.
Il tutto ha permesso di configurare 12 domini e 134 indicatori che permettono di capire che cosa sta succedendo nel Paese, quali sono i punti di forza e quali di debolezza.
Ne emerge un quadro di grande interesse, con un Paese particolarmente colpito sul fronte del benessere economico, del lavoro, della fiducia nelle istituzioni e negli altri, e anche nel benessere soggettivo ma che ha importanti risorse su cui contare e migliora sul piano della salute, della formazione e dell’ambiente.
(Abstract della relazione svolta dalla dott.ssa Sabbadini giovedì 5 marzo 2015 durante l’incontro “Misurare il benessere oltre il PIL”, presso l’accademia dei Georgofili)
Equitable and Sustainable Well-being in Italy: an interpretation of the on-going transformations in our society
The challenge launched by Italy to construct a set of welfare indicators beyond GDP is of great importance, for the method used and the results achieved. A survey of 50,000 individuals was carried out among inhabitants to verify what, in their opinion, were the fundamental ingredients of welfare. All this allowed defining twelve dimensions and 134 indicators that help understand what is happening in this country, what its strengths and weaknesses are. Out of this comes a very interesting picture, with a country particularly affected in terms of economic well-being, labor, trust in institutions and in others, and also of a subjective well-being but which has important resources to rely on and a better level of health, education, and the environment.