Gianluigi Goi, storica firma agricola del quotidiano Bresciaoggi per molti anni, collaboratore di La Repubblica negli anni ’70 e attualmente del Corriere della Sera-Edizione di Brescia, con articoli per lo più attinenti problematiche ambientali, ha scritto sul suo blog "Agricoltura e Ambiente" (http://www.agricolturaeambiente.it/) un lusinghiero articolo sull’iniziativa dell’Accademia dei Georgofili e Unicoop Firenze di pubblicare alcuni volumetti dedicati alle PAT (produzioni alimentari tradizionali ) della Toscana.
Lo ringraziamo, pubblicando la sua recensione sul nostro notiziario.
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Il comparto ortofrutticolo italiano, malgrado acciacchi e magagne varie, rimane pur sempre un attore fondamentale dell’agricoltura nazionale, ma da tempo annaspa in una situazione di palpabile difficoltà. Di qui la necessità, fra molto altro, di un profondo ripensamento culturale che porti a “raccontare” la storia e la tradizione della frutta e della verdura legandole strettamente alle variegate realtà territoriali sparse nella Penisola. Tenendo sempre conto che la qualità – il mondo del vino, con i suoi successi, lo insegna inequivocabilmente – la si produce soprattutto in campo.
Ci sembra vada quindi accolta con favore l’iniziativa sinergica di Unicoop Firenze, Accademia dei Georgofili e l’editore Giunti, di dare vita ad una collana di 12 titoli incentrata sì sui cosiddetti PAT, Prodotti Agroalimentari Tradizionali Toscani – come tali di nicchia e quindi per così dire più “facili” da illustrare – in ogni caso utile allo scopo di costituire una valida base culturale di riferimento per l’avvio di altre iniziative destinate alle produzioni di massa. E’ infatti urgente e necessario nobilitare anche le produzioni per l’appunto di massa e lo si può fare partendo in primis dalla territorialità e da tutte le specificità sia tradizionali che di più recente acquisizione.
Scopo finale quello di sottolineare l’impegno e il rispetto dei valori anche etici che deve contraddistinguere la produzione delle derrate alimentari. In questo senso i produttori debbono abbandonare reticenze o mugugni e metterci la faccia, con il dovuto orgoglio, sottolineando, a favore dei consumatori, quanto viene fatto per produrre non solo cibo/alimento ma anche bellezza, gioia, voglia di vivere e stare insieme che frutta e verdura sanno trasmettere. L’ampiezza e la capillarità delle citazioni, sia colte che più pop, che i due autori Daniele Vergari e Davide Fiorino (Accademia dei Georgofili, affiancati, per quanto riguarda il ricettario originale, da Rosalba Gioffrè) hanno prima distillato e poi sparso nelle pagine sapientemente impaginate – il progetto grafico, ottimo nella sua modernità, è di Sansai Zappini – indicano un itinerario di qualità che va certo adattato a esigenze diverse ma in ogni caso percorso.
Dopo i primi due volumetti già usciti: “La castagna, ovvero il pane dell’inverno” e “Zucche e cavoli, tesori dell’orto”, il prossimo aprile sarà la volta di “Cardi e carciofi”. A seguire, sino a fine anno: “Agli, cipolle e asparagi”; “Il pomodoro”; “Fichi, uva e miele”; “La patata”; “I legumi”. Nel 2024: “Mele e pere”; “Erbe aromi e spezie”; “Pesche e susine” e, ultimo a giugno, “Cocomero e melone”. Acquisti presso i punti vendita Unicoop Firenze (al prezzo, simbolico, di 1,50 euro).