Da almeno tre decenni sono state proposte molte alternative all’impiego degli antibiotici, sia come promotori di crescita negli allevamenti, sia in terapia veterinaria. Fra le varie proposte vale la pena di citare alcuni oli essenziali vegetali che sembrano funzionare, in particolare, contro le mastiti bovine.
Ce lo ricordano alcuni ricercatori dell’università di Bologna in un recente articolo-rassegna, dal titolo “Plant essential oils as a tool in the control of bovine mastitis: an update” (Caneschi et al., Molecules, 2023, 28(8), 3425).
La presente segnalazione prende spunto da un articolo apparso su “All About Feed” lo scorso 5 luglio a firma di Samaneh Azarpajouh.
Le mastiti bovine sono un grosso problema sotto vari aspetti: l’alterata qualità del latte che ne compromette la commerciabilità, il costo dei trattamenti terapeutici che comportano anche un incremento dell’impiego di manodopera, il tutto valutabile intorno a un danno di 35 miliardi di dollari l’anno.
I ricercatori bolognesi fanno il punto sui risultati delle ricerche sperimentali sull’argomento, sottolineando come delle nuove alternative siano necessarie per sostituire le terapie antibiotiche contro i batteri ormai multiresistenti e propongono alcuni oli essenziali. Su questo argomento esistono molti studi in vitro, ma relativamente pochi in vivo. Alla luce dei risultati promettenti ottenuti con gli oli essenziali fino a questo momento, gli autori di Bologna auspicano ulteriori prove cliniche.
Ecco sei oli essenziali fra i più promettenti:
1. Cannella (da essenze arboree del genere Cinnamomum). Gli oli essenziali della cannella devono i loro effetti antibatterici a svariati metaboliti secondari quali la trans-cinnamaldeide, il cinnamil acetato, l’eugenolo, l’L-borneolo, la canfora, il carofillene ossido, il -carofillene e l’ L-bornil acetato. I materiali di partenza sono il Cinnamomum aromaticum, il Cinnamomum cassia e il Cinnamomum zeylanicum. Gli oli relativi si sono rivelati efficaci contro le specie di Staphylococcus associate con le mastiti. Sono più attivi verso i gram-positivi che verso i gam-negativi perché la membrana esterna di questi ultimi risulta impermeabile agli oli essenziali. È importante osservare che la combinazione di questi oli con nanoparticelle di argento riesce a neutralizzare il 100% di Staphylococcus agalatiae entro solo quattro ore. Il Cinnamomun cassia riesce a rompere le membrane dello Staphylococcus aureus e di Escherichia coli, riduce la formazione del biofilm, alleviando l’infiammazione ed i danni ai tessuti mammari associati con la mastite.
2. Origano (pianta del genere della famiglia delle Lamiaceae). Comprende terpeni, fenoli, acidi fenolici, flavonoidi, carvacrolo, timolo, linalolo e sabinene. Il carvacrolo è un monoterpenoide fenolico che causa danni funzionali e strutturali alle membrane cellulari microbiche di Staphylococcus aureus e Escherichia coli. L’olio essenziale di Origanum vulgare è attivo nei riguardi delle specie patogene predominanti quali Escherichia coli, Cronobacter sakazakii, Klebsiella oxytoca, Staphylococcus aureus, Streptococcus dysgalactiae, Streptococcus uberis, Serratia marcescens, Proteus mirabilis e Prototheca zopfii. L’olio essenziale di Origanum maiorana è risultato significativamente attivo contro Staphylococcus aureus, Streptococcus agalactiae e Escherichia coli.
3. Timo (ancora una pianta del genere della famiglia delle Lamiaceae). I principali componenti degli oli essenziali di timo sono il timolo, il p-cimene e il -terpinene. In particolare, il timolo è un monoterpenoide fenolico dotato di proprietà antimicrobiche responsabili di cambiamenti strutturali e funzionali nei riguardi della permeabilità della mambrana batterica. L’olio essenziale del Thymus vulgaris, o timo comune, ha dimostrato di avere un forte potere antibatterico nei riguardi di Streptococcus -hemolytic, Enterobacter sakazakii, Escherichia coli e Klebsiella oxytoca. L’olio di Thymus serpyllum, o timo selvatico, è particolarmente attivo contro gli Staphilococchi coagulasi-negativi. L’olio di Thymus fontanesii, o timo algerino, esercita una forte azione antibatterica nei riguardi di Escherichia coli e Staphylococcus aureus.
4. Melaleuca (o tea tree oil). L’olio di Melaleuca, un genere di piante diffuse in Oceania e nel sud-est asiatico, contiene più di 100 componenti fra cui vari monoterpeni, sesquiterpeni e composti aromatici. Esercita azione antibatterica nei riguardi di Escherichia coli e Staphylococcus aureus, inibendone la respirazione e danneggiandone la membrana. È attivo verso le varie specie di Stafilococchi, Streptococchi, contro Klebsiella pneumoniae e Candida albicans. Ha anche un’azione protettiva sui tessuti diminuendo la proliferazione delle cellule infiammatorie senza influire sulla loro capacità di secernere citochine antinfiammatorie. Inoltre, l’olio essenziale di Melaleuca armillaris agisce in sinergia con gli antibiotici rifaximina ed eritromicina contro lo Staphylococcus aureus.
5. Lavandula (comune pianta appartenente alla famiglia delle Lamiacee). Il suo olio essenziale contiene linalolo, linalile acetato, terpeni e composti alifatici non terpenoidi. La Lavandula augustifolia (Lavanda officinale o spico) si dimostra attiva contro le varie specie di Stafilococchi, contro il Bacillus cereus e il Kytococcus sedentarius. La Lavandula stoechas (Lavanda selvatica) agisce contro lo Staphylococcus aureus, lo Streptococcus agalactiae e l’Escherichia coli.
6. Minthostachis verticillata (conosciuta come piperina). La sua composizione in termini di oli essenziali comprende i monoterpeni pulegone, mentone, isomentone, limonene, mentolo e -pinene. Il limonene inibisce la crescita di Streptococcus uberis, Escherichia coli ed Enterococcus faecium.
In conclusione, la natura, e le piante in particolare, ci possono ancora aiutare a risolvere molti problemi nei nostri allevamenti senza ricorrere agli antibiotici, usati sia pur a scopo terapeutico.