L'industria dell'uva da tavola e da vino della Florida vale 20 milioni di dollari l'anno e risulta al secondo o terzo posto negli USA. Per salvarla dagli attacchi di muffe e funghi nei vitigni, un professore dell'Istituto di scienze agricole e alimentari dell'Università della Florida sta lavorando alla selezione di nuove cultivar di uva, geneticamente predisposte per essere resistenti alle fitopatie fungine.
Mediante l'ingegneria genetica nota come cisgenesi o "breeding di precisione", il Prof. Dennis Gray ha trasferito un tratto genetico dell'uva Chardonnay nella varietà Thompson, con eccellenti risultati. Lo studio è apparso sulla versione online del periodico "Vitro Cellular and Developmental Biology (Plant)". Molte popolari varietà di uve sono soggette ad attacchi da parte di muffe e funghi, a causa del clima particolarmente umido e caldo della Florida, in specie durante il periodo di sviluppo dei grappoli. Di conseguenza, molti produttori si sono limitati alla produzione della vite moscata (Vitis rotundifolia), una cultivar dalla buccia spessa, derivata da uve native.
Nel suo studio, il Prof. Gray ha dimostrato di poter aumentare significativamente la resistenza delle uve Thompson seedless, grazie all'introduzione del gene di Chardonnay.
Lo scienziato spera ora di ripetere con successo questi esperimenti anche per la più utilizzata uva da vino locale, la Chenin Blanc. Creare cultivar resistenti di uve da tavola e da vino potrebbe essere non soltanto estremamente vantaggioso per la viticoltura della Florida, ma potrebbe dar luogo a cultivar brevettate, licenziabili in altri paesi del mondo, dove i produttori sono oggi costretti ad un massiccio uso di fungicidi.
"Se l'introduzione di resistenze genetiche potrà contribuire a spezzare il circolo dei trattamenti chimici, non solo ciò si tradurrà in un enorme risparmio di denaro, ma anche in minor inquinamento ambientale", ha sottolineato il Prof. Gray.
da Freshplaza.it, 28/04/2011