La giornata di studio è iniziata con il saluto del Presidente Giampiero Maracchi, che ha ricordato brevemente la figura del prof. Paolo Alghisi, mancato alla fine dello scorso anno, che per lungo tempo ha presieduto il Comitato Consultivo sui problemi della difesa delle piante. Successivamente, dopo una breve introduzione del coordinatore della giornata, prof . Piero Cravedi , si sono affrontati i diversi temi che concorrono ad arricchire l’interesse per le biotecnologie nella difesa delle colture.
Le prospettive di controllo microbiologico degli insetti sono state esaminate dal prof. Floris, che opera presso l’Università di Sassari. La situazione attuale è caratterizzata da un interesse crescente per i cosiddetti Agenti di Controllo Biologico (BCA) nel cui ambito i prodotti di origine microbica occupano un posto preminente. Oltre al Bacillus thuringiensis, da tempo noto e largamente utilizzato, sono allo studio altri batteri, ma anche Virus, Funghi, Protozoi e Nematodi. Il capitolo dei semiochimici è stato affrontato dai professori Rotundo e Germinara con attenzione sia alle ricerche di base sia ai numerosi esempi di applicazione. La lotta effettuata utilizzando i feromoni per l’inibizione degli accoppiamenti di vari Lepidotteri dannosi alla vite e ai fruttiferi è condotta da diversi anni su superfici importanti con ottimi risultati. Scala e Lorito si sono occupati dell’applicazione di microrganismi patogeni per il controllo delle malattie delle piante. Anche in tale ambito, hanno recentemente assunto grande rilievo lo studio del microbioma vegetale e la selezione guidata del sequenziamento del genoma. Molta attenzione è dedicata allo studio degli induttori di meccanismi di difesa nelle piante come integrazione ai prodotti fitosanitari di sintesi. Il prof. Faretra ha illustrato lo stato di tali ricerche in corso presso l’Università di Bari in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche e la Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige. Le prospettive di valorizzazione dei microrganismi benefici del suolo nel contenimento delle malattie delle piante sono state presentate dalla prof.ssa Berta dell’Università del Piemonte Orientale. La prof.ssa Rubino, in collaborazione con il Prof. Martelli dell’Università di Bari, ha poi evidenziato le problematiche connesse agli ostacoli normativi che impediscono addirittura lo studio di applicazioni biotecnologiche che a livello mondiale hanno fornito risultati notevoli, particolarmente per la resistenza ai Virus. La relazione finale è stata quella del dott. Franceschini che ha fatto il punto sulla situazione riguardante le procedure e sulle difficoltà da superare per ottenere l’autorizzazione all’impiego dei mezzi biotecnici.
L’incontro è terminato con una partecipata discussione che ha consentito di commentare e approfondire vari aspetti emersi dalle relazioni.