La musica è una vera e propria medicina per l'anima e per il corpo anche per le piante. Le vibrazioni sonore potrebbero, infatti, rappresentare un sistema di difesa non invasiva contro gli insetti, tale da diminuire la necessità di ricorso ai pesticidi. E' quanto hanno affermato Andrea Lucchi dell'università di Pisa e Valerio Mazzoni, in forza alla Fondazione E. Mach di S. Michele all'Adige, autori di uno studio sulla ‘comunicazione vibrazionale di alcuni insetti dannosi alle piante coltivate'.
Oggetto delle ricerche, un piccolo insetto chiamato ‘Scaphoideus titanus', vettore di una pericolosa malattia chiamata flavescenza dorata che colpisce le viti di tutta Europa. Nelle fasi che precedono l'accoppiamento, il maschio ‘suona' su una foglia di vite la sua ‘canzone d'amore' per la femmina, producendo con l'addome vibrazioni a bassa frequenza. La femmina risponde vibrando anch'essa e avviene l'accoppiamento. Lo studio ha portato all'individuazione di segnali vibrazionali che, trasmessi alla pianta mediante computer, sono in grado di interferire sulla comunicazione degli insetti ostacolandone l'accoppiamento e la deposizione di uova fertili.
"Da due anni stiamo mettendo a punto", riferisce Lucchi, "un sistema per trasferire alle piante, un segnale in grado di creare una vera e propria 'confusione sessuale vibrazionale".
Un'altra ricerca in corso sulla possibile influenza della musica, sul comportamento degli insetti è in corso in "un'azienda vinicola di Montalcino, che da qualche anno fa risuonare nei suoi vigneti le melodie di Mozart" prosegue il ricercatore. La convinzione del proprietario è che la musica influenzi positivamente la qualità delle produzioni. L'ipotesi è che gli insetti "disturbati dalle vibrazioni a bassa frequenza che le note di Mozart fanno risuonare sulla vegetazione, abbandonino il vigneto spostandosi verso aree ‘silenziose' dove poter comunicare in tutta tranquillità".
(da: Almanacco della Scienza CNR n° 15 - 24 nov 2010)