Il mercato della frutta esotica e tropicale, in Italia, è florido e in continua crescita (a doppia cifra). L’andamento è positivo in tutti i canali di vendita, i consumi sono in costante aumento: da occasionali stanno diventando sempre più quotidiani. Cambiano le abitudini dei consumatori, ma anche quelle dei produttori italiani: diversi sono gli agricoltori, soprattutto in Sicilia, che coltivano frutta esotica e tropicale.
Un sondaggio di Coldiretti-Ixè rivela che oltre sei italiani su dieci (61%) acquisterebbero banane, manghi e avocado di casa nostra al posto di quelli importati dall’estero, se li avessero a disposizione. Il 71% dei cittadini sarebbe disposto a pagare di più per un prodotto made in Italy. Ed ecco che avocado, mango, frutto della passione, litchi e papaya sono solo alcune delle piante di frutta esotica che oggi sono coltivate in Italia. Le piante frutticole tropicali (complici i cambiamenti climatici) stanno anche sostituendo le coltivazioni frutticole tradizionali, nell’areale Sud dell’Italia. Non solo import, quindi.
Complessivamente, si stimano in Italia nel 2018 oltre 500 ettari di coltivazioni di frutta fresca di origine tropicale, con un incremento di 60 volte nel giro di cinque anni. Il mango viene prodotto con successo nella provincia di Messina, la papaya a Ficarazzi, in provincia di Palermo, l’avocado nel Catanese, il frutto della Passione a Licata e il litchi sempre nel Messinese. Anche la Calabria presenta una buona coltivazione di frutti e ortaggi tropicali. In questa regione oltre al mango, all’avocado e al frutto della passione, si trovano la melanzana thay (variante thailandese della cultivar mediterranea), la macadamia (frutta secca di pregio), la canna da zucchero e l’annona.
Il motivo per cui alcuni agricoltori si stanno dedicando alla frutta esotica e tropicale è da ricercare innanzitutto nella domanda in costante aumento.
da: Quaderno di Campagna (Imageline), 22/11/2019