Premessa di Massimo Vincenzini, Presidente Accademia dei Georgofili
Subito dopo avere letto sul n. 1-2025 dell’”Italian Journal of Food Science", rivista ufficiale della SISTAl Società Italiana di Scienze e Tecnologie Alimentari, l’Opinion Paper dei proff. Fantozzi e Garattini sulle etichettature dei prodotti alimentari, ho suggerito loro di ampliarne la diffusione anche in italiano al vasto pubblico dei Georgofili che sempre consulta e legge con attenzione i nostri notiziari, commentandoli e discutendoli.
Sono certo che la molteplicità delle tematiche trattate, che verranno ripartite, a partire da oggi, in più uscite nel nostro notiziario settimanale “Georgofili INFO”, susciterà interesse.
Pertanto auguro a tutti buona e proficua lettura.
INDICE DELLA SERIE
1. Avvertenze degli Autori ed introduzione
2. Additivi alimentari
3. Bevande
4. Integratori alimentari
5. Prodotti dietetici
6. Sostanze cancerogene (IPA, fumo, acrilammide, micotossine)
7. Alimenti trasformati e ultra-lavorati (UPF)
8. Diete e Nuovi Alimenti (carni coltivate ed insetti)
9. Proposte, raccomandazioni e conclusioni
[estratto da: Ital. J. Food Science. Vol. 37 (1) 1:15, 2025 (View of Product labels and advertising)]
Il Bostrico tipografo dell’Abete rosso, Ips typographus L. Coleottero Scolitide, è considerato uno degli insetti di interesse forestale più importanti in Europa per il suo ruolo nella dinamica degli ecosistemi forestali e la capacità di causare estese infestazioni con disseccamento di interi boschi di Picea abies Karst.
Le formazioni forestali e le particelle sperimentali di Abete rosso realizzate negli anni passati sull’Appennino con semi raccolti sulle Alpi o in Peccete del Centro Europa, come i Boschi dell’Abetone nell’Appennino settentrionale e gli impianti dislocati nella dorsale Appenninica centro-meridionale, stanno subendo l’azione di vari fattori avversi, legati in particolare ai cambiamenti climatici in atto e ad eventi meteorici estremi, che hanno determinato stress idrici e, a seguito di fenomeni di particolare intensità, determinato stroncature di cime e schianti di molte piante.
La grande quantità di piante atterrate o stroncate e le situazioni di generale indebolimento dei soprassuoli hanno favorito anche in queste aree lo sviluppo di attacchi di Insetti che si sviluppano scavando gallerie sotto le cortecce provocando repentini disseccamenti delle piante colonizzate e diffusione a macchia d’olio di estese morie, come il Bostrico tipografo.
Esempi chiarificatori di quanto anche le formazioni forestali appenniniche stiano subendo la pressione crescente di tali fattori biotici di aggressione sono rappresentati dai vasti fenomeni di disseccamento che stanno colpendo i Boschi di Abete rosso del Complesso Forestale della “Riserva Naturale Biogenetica Abetone” gestita dal Raggruppamento Carabinieri Biodiversità Pistoia e del Patrimonio Forestale Regionale dell’Appennino Pistoiese gestito dall’Unione dei Comuni Montani, dove da alcuni anni sono in atto programmi di intervento con mezzi biotecnici a basso impatto ambientale finalizzati in particolare a salvaguardare la Riserva Naturale Orientata e Biogenetica di Campolino dove vegeta il nucleo naturale più meridionale di Abete rosso, relitto glaciale di grande interesse genetico e naturalistico.
Non ci sono eventi in programma nei prossimi giorni
I cambiamenti climatici stanno trasformando profondamente gli ecosistemi naturali e urbani, ponendo nuove sfide per la gestione del verde e la resilienza delle città. Ondate di calore, periodi di siccità prolungata, eventi meteorologici estremi e l’emergere di nuovi parassiti stanno mettendo a rischio le foreste urbane e gli spazi verdi. In questo contesto, i vivai assumono un ruolo centrale nella transizione ecologica, rappresentando il punto di partenza per garantire la qualità, la diversità e la sostenibilità degli alberi piantati oggi per il futuro.
Lo scorso 4 dicembre è stato pubblicato da ISPRA il report annuale su “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici”. Purtroppo, anche questo report conferma che il consumo di suolo continua a trasformare il nostro Paese con velocità elevate. Nell’ultimo anno di rilevamento, il 2023, le nuove coperture artificiali hanno riguardato altri 72,5 km2, ovvero, in media, circa 20 ettari al giorno, o 2,3 metri quadrati ogni secondo.