“Dialoghi sul suolo e l’acqua” - Fra piogge torrenziali e lunghi periodi di siccità: la corretta gestione delle risorse idriche sarà una sfida da non perdere nel futuro

Dialogo con Paolo Mannini – Esperto di irrigazione, già Direttore scientifico e Direttore Generale del Canale Emiliano Romagnolo.

Marcello Pagliai e Paolo Mannini 02 April 2025

Pagliai – La crisi climatica in atto ormai da decenni ci sottopone a imprevedibili e violenti nubifragi (come purtroppo accade ed è accaduto nei giorni scorsi in Toscana ed Emilia Romagna e già in passato, in questi dialoghi, ci siamo soffermati su queste tragiche situazioni – vedi, ad esempio, il dialogo del 7 febbraio 2024 “L’acqua: risorsa o calamità?”) e a certi periodi di siccità più o meno lunghi. In questa situazione è evidente che le piante hanno sempre più bisogno di acqua per assicurare livelli standard di produzione sia qualitativa che quantitativa. Visto che attualmente il 90% della pioggia che cade in maniera violenta la perdiamo per scorrimento superficiale e per allagamenti perché non si infiltra nel terreno, nel futuro, che potrebbe essere anche relativamente immediato, potremmo incorrere in una vera e propria crisi idrica. Cosa fare per contrastarla?

Mannini – Effettivamente la serie di periodi di grave siccità e di eventi alluvionali devastanti, come hanno riportato anche le cronache di questi giorni, si stanno alternando continuamente in molte parti di Italia. Non si può certamente dubitare che questi fenomeni siano le conseguenze del cambiamento climatico in atto; fenomeno che si pensava potesse essere lento e progressivo ma che, viceversa, si mostra sempre più incisivo e dannoso.
L’incremento delle temperature e la diminuzione delle piogge hanno già determinato un aumento dell’evapotraspirazione delle piante e quindi delle necessità idriche. La diminuzione delle “piogge utili”, cioè dei quantitativi di precipitazioni che riescono ad infiltrarsi nel terreno a vantaggio delle colture, aggrava il fenomeno rendendo sempre più necessaria l’irrigazione.
Si evidenzia che in alcune regioni italiane, nelle quali il ricorso all’irrigazione era, su alcune colture, raro ed effettuato con criteri “di soccorso”, oggi sia necessaria un’irrigazione stabile senza la quale le produzioni non riescono a determinare un reddito agricolo sufficiente.

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"The long and winding road" delle donne… E non solo nella scienza

Amedeo Alpi 02 April 2025

Ho finito di leggere un ottimo testo sulla situazione delle donne in scienza. L'argomento è di quelli seri, che richiedono soluzioni, mentre mi ricordo bene che il mio personale tragitto su questo tema è stato, nel tempo, se non proprio tortuoso, almeno titubante. Eppure, vissi, in un campus universitario americano degli anni '70-'71 del secolo scorso, l'esordio di un movimento femminile di massa che poneva il problema dell'emarginazione della donna -nella società e quindi anche nella scienza- in modo deciso; ma, pur riconoscendo la legittimità di quelle richieste, rimasi per anni in una sorta di limbo. Ero attirato da quel movimento, ma rimanevo incerto (il mio valore primo era il merito); tornato in Italia, dopo qualche anno divenni un assiduo lettore del quotidiano "la Repubblica" e mi capitò di leggere un editoriale del suo direttore, Eugenio Scalfari, nel quale, a commento dell'ormai cresciuto movimento femminista, dichiarava che non c'era stato nulla, negli ultimi anni della nostra storia collettiva, più significativo del movimento di emancipazione della donna. Da quel momento divenni sempre più attento a quanto emergeva da questa parte della società che comprendeva peraltro moglie e figlia nel frattempo cresciuta.

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Foreste e gestione forestale: il ruolo dell'Unione Europea sotto i riflettori

Piermaria Corona 02 April 2025

Negli ultimi tempi, il dibattito sull’Unione Europea (UE) si è intensificato, mettendo in luce questioni cruciali sul suo ruolo e sulle sue politiche. Indirettamente, anche quello forestale emerge come ambito di riflessione.

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I suini sanno cosa mangiare, se possono scegliere

Mauro Antongiovanni 02 April 2025

Che gli animali possano scegliere cosa mangiare, avendone l’opportunità, non è una novità. Ma il fatto che i suini siano talmente sofisticati da privilegiare il consumo di proteine e aminoacidi per ottimizzare il rapporto energia/proteine secondo i loro fabbisogni, potendo scegliere fra due diete diverse, per lo meno ci incuriosisce.

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