L’Italia ha bisogno degli OGM oppure l’agricoltura morirà: lettera-appello di 200 scienziati e coltivatori

Riportiamo una sintesi dell’articolo di Gilberto Corbellini (professore di Storia della Medicina all’Università la Sapienza di Roma) e Roberto Defez (genetista del CNR di Napoli), pubblicato su "La Stampa - TuttoScienze" il 20 giugno u.s.

  • 04 July 2012
In una lettera al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio, 200 tra scienziati e agricoltori italiani hanno fatto una richiesta precisa: che sia di nuovo possibile, in Italia, competere scientificamente ed economicamente nel settore strategico dell’agricoltura e che, allo stesso tempo, finisca la “politica dello struzzo” sul tema degli OGM. E’ una richiesta che assume particolare rilevanza alla luce della norma europea di NON CONSENTIRE che gli Stati membri decidano in modo autonomo di vietare la coltivazione di piante OGM, mentre in Italia (a Viterbo n.d.r.)  si sradicano alberi di ulivo e di ciliegio OGM, calpestando una sperimentazione decennale.

Nella lettera si ricorda che “la bilancia commerciale dell’Italia è in deficit fisso per 10 miliardi di euro l’anno da molto tempo e questo avviene perché non si è puntato sulla ricerca e sull’innovazione in agricoltura” … In Italia abbiamo scelto di avere unicamente contadini che coltivano un orto, penalizzando sempre di più le attività imprenditoriali. Così importiamo il 70% del grano tenero, il 56% del grano duro, il 30% del mais, il 90% della soia, oltre a metà delle carni e persino pomodori e olio di oliva. In gran parte le derrate che importiamo derivano da prodotti OGM, proprio quelli che è vietato sperimentare in pieno campo per la ricerca scientifica pubblica, oppure coltivare in campo per gli imprenditori agricoli. Senza l’arrivo di milioni di tonnellate di derivati di OGM, l’intero settore dei mangimi scomparirebbe e, con quello, il meglio del “Made in Italy” alimentare, fondato sui prestigiosi marchi DOP e IGP. Questi grandi marchi, infatti, fanno uso massiccio di mangimi con OGM.

La lettera sottolinea perciò che “questa evidente contraddizione tra il divieto alla ricerca e alla coltivazione e l’importazione massiccia di commodities OGM, è difficile da spiegare se non con lo scontro sotterraneo tra multinazionali sulle due sponde dell’Atlantico, che cercano di conquistare o conservare mercati molto ricchi”. Peraltro, si ricorda che nel 2011 il 10% delle coltivazioni mondiali derivavano da OGM e, quindi, ignorare in modo aprioristico questa tecnologia è come voler ficcare la testa sotto la sabbia per non affrontare il problema.

La comunità scientifica italiana, d’altra parte, si è espressa chiaramente sull’utilità e sulla sicurezza degli OGM … con decine di documenti sottoscritti da autorità scientifiche e confermati dalle più prestigiose accademie internazionali, tra cui spiccano gli studi redatti dalla Pontificia Accademia delle Scienze (v. articolo su Georgofili INFO “Verità sugli OGM” http://www.georgofili.info/detail.aspx?id=209  n.d.r.) …

Sul sito http://www.salmone.org/lettera-ai-presidenti/ è possibile leggere il testo integrale della lettera sottoscritta, tra gli altri, da Silvio Garattini, Umberto Veronesi, Luciano Maiani, Chiara Tonelli, Elena Cattaneo, Felice Cervone e molti altri noti esponenti del mondo agricolo e scientifico.

Foto: il Prof. Umberto Veronesi (100news.it)