La genetica egoistica e crudele dei cani brachicefali

di Giovanni Ballarini
  • 21 March 2018
In Italia sono censiti circa dieci milioni di cani, altrettanti si stima siano quelli clandestini e della loro grande presenza ce ne se può rendere facilmente conto passeggiando per le vie di una qualsiasi città. Tra questi cani quelli di piccola taglia e con il muso schiacciato, tecnicamente definiti brachicefali, hanno un grande successo perché le loro dimensioni si adattano alla vita urbana e soprattutto sono ritenuti particolarmente espressivi. Per questo motivo i proprietari definiscono “carini” questi cani, dimenticandolo che la brachicefalia è una malformazione genetica innaturale che all’animale provoca sofferenze e malattie.
Questi cani oggi di moda sono la conseguenza di una malformazione genetica che l’uomo ha selezionato e continua a mantenere incurante delle sofferenze che provoca negli animali da compagnia e che non pare suscitare alcuna reazione da parte di coloro che sono estremamente attenti al benessere degli animali da reddito, dimostrando una irrazionale schizofrenia e soprattutto un grande egoismo, come quello degli uomini cinesi che volevano avere concubine dai piedi deformati. Per questo la BVA (Britisch Veterinary Association) con la campagna BreedtoBreathe ha avviato un piano d’azione per evitare l’uso di questi animali nelle campagne pubblicitarie, spettacoli televisivi e cinematografici e convincere le celebrità dello spettacolo a non esibirli, per non stimolare l’interesse dei loro ammiratori e la moda di possedere questi cani.
Natura del cane, come di altre specie di canidi, è avere un lungo muso che svolge una duplice funzione. Lungo muso significa un’ampia superficie della mucosa olfattiva e quindi una grande capacità di percepire gli odori e quindi possibilità d’individuare e seguire le tracce delle prede delle quali l’animale si nutre e per questo motivo i cani antidroga hanno tutti un lungo naso. Non bisogna inoltre dimenticare che il cane è un animale che non suda e per questo, quando con lunghe corse insegue la preda, ha un aumento della temperatura corporea che migliora l’attività muscolare e cardiocircolatoria. L’aumento della temperatura corporea però compromette il funzionamento del cervello e per questo quando non esistevano i farmaci antipiretici ai malati con febbre alta sulla fronte si mettevano pezzuole bagnate con acqua fredda. Per proteggere il cervello da alte temperature, nel cane la selezione ha sviluppato un sofisticato sistema circolatorio a livello del collo dove il sangue refluo dalla testa, raffreddato nel lungo naso e di un’ampia cavità orale con una lunga lingua, scorre in vene a stretto contatto con le arterie che sono dirette alla testa e così al cervello arriva sangue rinfrescato. Nel cane la mucosa nasale e orale hanno quindi la funzione del radiatore delle automobili e se la superficie di queste mucose è fortemente ridotta, come nei brachicefali, il cervello si riscalda e dopo una breve corsa l’animale è costretto a fermarsi e rimane accanto al padrone. Una condizione peraltro simile, si permetta l’analogia, a quella dei cinesi che volevano mogli e concubine con i piedi deformati, in modo tale che non potessero allontanarsi e restare sempre a loro vicine. Non è forse un caso che le razze canine brachicefale più note sono cinesi: Pechinesi, SharPei, Shih Tzu e la razza tibetana Lhasa Apso.
Brachicefalo è un cane con un cranio che ha un diametro trasversale più sviluppato rispetto a quello longitudinale, ha una testa rotondeggiante e il mu-so schiacciato e razze brachicefale, oltre quelli cinesi sono i Boxer, Carlino, Boston Terrier, Cavalier King Charles, Spaniel, Bouledogue, Dogue de Bordeaux e Bullmastiff, tutti animali delicati con patologie associate alla lo-ro particolare conformazione. Con una configurazione brachicefala le strut-ture della testa del cane sono in uno spazio contratto rispetto alle dimensio-ni normali del cane mesomorfo o dolicomorfo (muso normale o allungato). Oltre la riduzione delle superfici delle mucose nasali e orali, il velo palatino e la glottide sono ripiegati e hanno pliche che causano la Sindrome Respiratoria del Cane Brachicefalo. Di conseguenza questi cani hanno una marcata difficoltà respiratoria già dopo una breve corsa, respiro stertoroso e rumoroso e russano anche da svegli, con disturbi del sonno. Intolleranti all’esercizio fisico, dopo una corsa i cani con il muso schiacciato impiegano parecchio tempo prima di normalizzarsi e sono molto sensibili al caldo. Le razze brachicefale hanno anche cavità oculari poco profonde e occhi sporgenti predisposti ai traumi, una lacrimazione eccessiva e anomalie delle palpebre e i loro denti non crescono dritti e regolari e per questo sono soggetti a tartaro e gengiviti. Più il cane è brachicefalo, maggiori sono i problemi, dopo anche un breve esercizio hanno tempi di recupero prolungati nell’88 % dei casi, significativa sensibilità al caldo con importanti segni clinici a temperature superiori a 19° C nel 50 % dei casi e una varietà di disturbi del sonno nel 56 % dei casi.