Frodi agroalimentari: ruolo delle Istituzioni a difesa del consumatore*

*Il testo è una sintesi della relazione esposta durante un convegno che si è svolto all’Università di Padova lo scorso 30 novembre 2017, organizzato dalla Sezione Nord Est dei Georgofili.

di Massimo Ferasin
  • 14 February 2018
Le frodi agroalimentari rappresentano a livello mondiale un “tarlo” in grado di erodere ogni anno tra il 2 ed il 15% del valore dell’intera produzione del comparto. Considerando i frequenti richiami, i rischi per il consumatore, la reputazione aziendale e tutto quanto ne consegue, il valore mondiale della frode alimentare pesa sulle imprese per circa 1,7 trilioni di dollari. L’agire fraudolento, nel suo multiforme intento strategico, permea la dimensione della qualità intrinseca delle produzioni e manipola il sapere raggirando la percezione soggettiva del consumatore. Attraverso l’inganno e la reticenza, ovvero l’agire motivato dalla prospettiva di un guadagno economico e finanziario, si concretizzano ogni giorno nel mondo perdite economiche a carico delle imprese e degli utilizzatori finali ma vengono altresì elusi i valori intangibili che rappresentano per il consumatore un irrinunciabile plus qualitativo (es. sicurezza alimentare, salvaguardia dell’ambiente, valorizzazione territoriale, etica delle produzioni, ecc.).
Attualmente le strategie competitive dei produttori, basate sui prezzi o sulla differenziazione di prodotto con marchi di qualità garantita, vengono indebolite da falsificazioni di fatti materiali ed immateriali derivanti dalla moltitudine di caratteristiche e attributi che un bene possiede.
Una efficace tutela del diritto ad una alimentazione sana, sicura e sufficiente costituisce un urgente bisogno imposto anche dalla crescita della popolazione mondiale, che aumenterà a 9,1 miliardi nel 2050, un terzo in più di bocche da sfamare rispetto ad oggi, e quindi una sempre maggiore pressione sulle risorse disponibili, affiancata frequentemente da illecite pratiche, in tutta la filiera: produzione, trasformazione, commercio. Recenti fenomeni socio-politici apparentemente non collegati tra loro che hanno impattato negativamente sulla sicurezza alimentare hanno imposto una riflessione generale sull’ampio concetto della alimentazione e dei diritti collegati ad essa.
Sul piano dei controlli l’approccio Hindsight is 20-20, basato sui casi di frode maggiormente significativi che si sono verificati (latte alla melamina, alimenti contaminati da salmonella, carne di cavallo, ecc.) e quelli che quotidianamente si verificano in Europa e nel mondo, consente di implementare dei modelli di rischio delle frodi sui prodotti primari (prodotti sui quali è avvenuta un’adulterazione economicamente motivata) e sui prodotti ottenuti o contaminati dai primi, e di attuare delle misure di controllo preventivo. Tuttavia l’evoluzione tecnologica e culturale porta ad una sostanziale e continua modifica delle direttrici della percezione di qualità che sono oggi incentrate non solo sulle caratteristiche intrinseche di un bene, ma anche sulla loro attualità rispetto alla ricerca di varietà, alla sua praticità d’uso, al rispetto del benessere degli animali, all’adesione a protocolli equo-solidali, alla pratica del biologico, al rispetto dell’ambiente.
La Carta di Milano fissa queste nuove necessità sancendo il diritto al cibo non solo come apporto quotidiano ma anche come elemento socio-culturale, religioso e etico e la consapevolezza che il cibo deve essere ottenuto nel rispetto dell’ambiente e del territorio. L’esigenza di enormi e crescenti masse di consumatori che richiedono di essere informati sulle caratteristiche dell’alimento che acquistano diventa quindi essenziale. Qui si aprono mondi nuovi che passano anche attraverso il concetto di cibo come elemento di integrazione culturale, in considerazione dei forti flussi migratori nel mondo occidentale.
Il campo di osservazione si sposta su tutta la catena alimentare: dalla produzione fino al consumo finale, comprendendo la trasformazione, il trasporto, la commercializzazione. In maniera sempre più organica; la stessa Commissione Europea ha riconosciuto che le norme di gestione dell’agroalimentare sono state per troppo tempo caratterizzate da frammentarietà, disorganicità ed a volte da incoerenza. La materia oggi si riferisce a temi quali: l’etichetta ed etichettatura, pubblicità, presentazione, materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti, tracciabilità degli alimenti e dei mangimi, benessere animale, ecc.
Il filo conduttore degli interventi regolatori più recenti è la volontà di ridurre l’asimmetria informativa, per consentire ai destinatari delle informazioni poste sugli alimenti scelte consapevoli, non condizionate da tecniche e strategie commerciali aggressive o con informazioni scorrette. Le distorsioni delle informazioni sono accentuate dalle distanze tra produttore e consumatore in una progressiva liberalizzazione dei mercati.
In Italia il controllo e la repressione delle frodi alimentari vanta un complesso sistema che coinvolge, con attività specifiche e coordinate tra loro, il Ministero delle Politiche Agricole Agroalimentari e Forestali (ICQRF, Carabinieri del NAC, Capitanerie di Porto), il Ministero della Sanità (Carabinieri del NAS, Dip. degli alimenti, nutrizione e sanità veterinaria, Istituto Superiore di Sanità), il Ministero dell’economia e delle Finanze (Guardia di Finanza, Agenzia delle Dogane), le Regioni, Provincie autonome e Comuni (Vigili Urbani, Arpa, ASL, Istituti Zooprofilattici Sperimentali).
L’ICQRF è l’organismo di controllo dell'agroalimentare dedicato alla prevenzione e repressione delle frodi nel commercio dei prodotti agroalimentari e dei mezzi tecnici di produzione per l'agricoltura. Vigila, inoltre, sulle produzioni di qualità registrata. A livello europeo e mondiale, l'ICQRF è Autorità ex officio contrastando le contraffazioni al di fuori dei confini UE e svolge controlli sul WEB per la tutela delle produzioni di qualità italiane stringendo accordi con i principali players mondiali dell'e-commerce.
Tra le sue competenze internazionali l’ICQRF è Food Fraud Contact Point (FFCP) per l’Italia, insieme al Ministero della Salute e dal 2016 fa parte del Food Fraud Network (FFN) di assistenza amministrativa tra le Autorità europee di contatto per la cooperazione tra Stati Membri in caso di frodi.
L’Unione Europea vanta degli standard di sicurezza alimentare più alti al modo essendo l'industria alimentare il più grande settore manifatturiero e datore di lavoro della sua economia. Per questo l’attenzione alla lotta alle frodi alimentari è tra le priorità della politica europea finalizzata a mantenere alta la fiducia dei consumatori, garantire il rispetto delle regole e della concorrenza leale.
La mancanza di una definizione armonizzata nell’ambito dell’Unione di “frode alimentare” non impedisce alla Commissione e agli Stati membri di intraprendere azioni coordinate. Tali azioni si basano su 4 criteri chiave per agire contro le frodi alimentare ovvero: la violazione di una norma dell’UE in materia di alimenti; l’intenzionalità di frode, l’ottenimento di vantaggio economico dal comportamento illecito; inganno dei consumatori.
Uno strumento chiave per garantire il flusso di informazioni e per consentire una rapida reazione quando i rischi per la salute pubblica sono rilevati nella catena alimentare è RASFF-il sistema di allerta rapida per alimenti e mangimi.
Creato nel 1979, il RASFF consente di condividere efficacemente le informazioni tra i suoi membri e fornisce un servizio round-the-clock per garantire che le notifiche urgenti vengono inviate, ricevute e rispondenti in modo collettivo ed efficiente. In questo modo, molti rischi per la sicurezza alimentare possono essere scongiurati prima che possano essere nocivi per i consumatori europei.
Dal 2015 l’Unione Europea ha istituito anche AAC System (Administrative Assistance Cooperation) al fine di garantire che le violazioni della legislazione comunitaria in materia di filiera agroalimentare aventi una dimensione transfrontaliera siano effettivamente perseguite non solo nello Stato Membro in cui la mancata osservanza viene individuata per la prima volta, ma anche nello Stato Membro di spedizione, ossia nello stato in cui la fonte della mancata osservanza risiede. Inoltre, il sistema garantisce che vi sia una rapida risoluzione delle questioni transfrontaliere, che siano adottate azioni efficaci e che il trattamento sia assicurato per gli operatori indipendentemente dalla loro origine.



Le relazioni presentate al convegno sono state le seguenti:
- Massimo Ferasin (Funzionario ICQRF Lombardia Ministero delle Politiche Agricole Agroalimentari e Forestali) La tutela e la percezione della qualità alimentare
- Antonio Iaderosa (Dirigente ICQRF Lombardia Ministero delle Politiche Agricole Agroalimentari e Forestali) La rappresentazione del falso nel mercato agroalimentare, dalla produzione delle materie prime al consumatore finale
- Filippo Abruzzo (Policy Coordinator Official Controls Directorate-General for health and Food Safety - European Commission) La Commissione Europe e la lotta alle frodi nel comparto agroalimentare