Affidato ai Georgofili il Crocifisso dell’Aula Magna dell’Ateneo fiorentino

  • 08 November 2017
Il Crocifisso che da tempo indefinito era collocato nell’Aula Magna dell’Università fiorentina, era sparito alcuni anni fa, durante lavori di restauro. Si è saputo poi che era stato volutamente tolto per soddisfare pareri contrari all’esposizione di simboli religiosi e che era stato depositato in magazzini dell’Amministrazione universitaria. Nel maggio 2013, vennero espresse vivaci reazioni, riportate dalla stampa. Sono trascorsi quattro anni, senza avere risposte e senza sapere quale fine avrebbe già fatto o avrebbe potuto fare il Crocifisso, simbolo millenario della nostra storia e civiltà, che merita comunque di essere rispettato, soprattutto nei templi della cultura, senza cercare di imitare le attuali barbarie.
L’Accademia dei Georgofili, nell’ottobre scorso, ha rivolto all’Università formale richiesta di concedergli quel Crocifisso in affidamento. Il Rettore prof. Luigi Dei ha compreso e giustamente accolto questa iniziativa, quale semplice atto di umanità e il 3 novembre, con una lettera ufficiale di accompagnamento, ci ha inviato in Accademia il Crocifisso richiesto.
Il nostro Consiglio Accademico, che era stato già da tempo convocato per il 7 novembre, ha trovato il Crocifisso già sistemato in modo ampiamente visibile. Il Presidente prof. Giampiero Maracchi lo ha subito presentato e poi ha affidato al prof. Franco Scaramuzzi il compito di illustrare il lavoro convincente che è stato realizzato. Abbiamo tratto dalla sua relazione anche i motivi di gratitudine nei confronti del Rettore prof. Luigi Dei per aver compreso gli aspetti positivi della nostra richiesta e per la tempestività con la quale ha così accantonato qualsiasi disputa lesiva della libertà di azione, di pensiero e di parola, operando nel pieno rispetto verso chiunque preferisca diversi altri modi di essere.
Il nostro Consiglio Accademico ha unanimemente apprezzato e approvato l’iniziativa realizzata, manifestando gratitudine alla Presidenza con un caldo applauso.