La Murgia è un disteso altopiano che domina il paesaggio della Puglia centrale. Sotto l’aspetto orografico può definirsi "la spina dorsale della Puglia", costituita dal poderoso basamento calcareo che partendo dal limite della pianura di Foggia "il Tavoliere" si estende a quella di Brindisi, per terminare da una parte nelle serre salentine e dall’altra scendendo gradatamente verso il mare Ionio.
Geograficamente, la Murgia è suddivisa in due settori: Murgia di Nord-Ovest e Murgia di Sud-Est.
Nella Murgia di Nord la più alta (Monte Caccia 679 m.l.m.) è stato costituito “Il Parco Nazionale dell’Alta Murgia, secondo parco per grandezza della Puglia dopo quello del Gargano.
La Murgia di Sud-Est raggiunge un’altitudine minore, mantenendosi intorno ai 400-500. (Monte Orimini 519 m.l.m.). E’un territorio ’ di inusitata bellezza paesaggistica per la celebre “Valle d’Itria “meritatamente divenuta patrimonio dell’umanità, per essere uno dei più suggestivi paesaggi della collina murgiana, costellata di trulli nell’amena cornice della macchia mediterranea e della fitta rete di muretti a secco. Per la notevole diffusione di questa tipica costruzione artigianale il Trullo è divenuto nel 1996 patrimonio dell’UNESCO
La “Valle d’Itria” è la testimonianza di una antica civiltà contadina, che ha saputo recuperare i fazzoletti di fertili terreni da destinare alle attività agricole., con un immane fatica di spietramento. Le pietre, è stato scritto, sono state la dannazione dei contadini, ma allo stesso tempo la cornice dell’affascinante paesaggio rurale nel fitto intreccio di muretti a secco e terrazzamenti. La consistente presenza umana che ancora risiede in campagna, nelle numerose contrade, che caratterizzano i comuni della Murgia di Sud-Est, è dovuta non solo ai suoi valori paesaggistici ed architettonici, quali motivi di incremento turistico, ma anche per diversi settori produttivi di pregio.
Purtroppo, da alcuni anni, frequenti articoli di stampa riportano lo spopolamento dei piccoli comuni delle aree marginali di montagna e di collina, in seguito ai profondi e rapidi mutamenti della vita moderna ed al forte richiamo dei giovani verso attività professionali meno faticose rispetto alla antica fatica dei campi, preferibilmente nei centri urbani di maggiore richiamo, dove meglio usufruire del tempo libero.
Preoccupante, pertanto, la tendenza all’abbandono per l’invecchiamento dei residenti, i quali ancora fanno leva sulle proprie tradizione dell’antica civiltà contadina. Così riescono ancora a sopravvivere e sono la testimonianza di un modello di saggia qualità del modo di vivere, come è testimoniato da frequenti esempi di longevità. Purtroppo è un modello che si avvia verso il termine, se non si prevedono concreti provvedimenti per una maggiore ripresa delle attività economiche nei territori di montagna e alta collina
Diverse sono le iniziative in atto promosse a livello locale da enti ed associazioni, quali la
manifestazione “Piccola Grande Italia”, chiamata “Festa della sopravvivenza”, nel corso
della quale in numerosi piccoli centri sono stati organizzati eventi, mostre, visite guidate, itinerari turistici, percorsi enogastronomici, con la finalità di far conoscere gli aspetti più suggestivi di questi antichi borghi di montagna, che per la loro bellezza e ricchezza di tradizioni possono costituire una grande risorsa turistica, per continuare a vivere
Encomiabile è stata la iniziativa dell’On Dario Franceschini Ministro dei Beni Culturali nel promuovere la pubblicazione del volume “I borghi più belli d’Italia il fascino dell’Italia nascosta”, nel quale sono riportati nove tra i comuni più belli della Puglia: Alberona Bovino, Pietramontecorvino Roseto Valfortor Vico del Gargano nella collina foggiana, Locorotondo e Cisternino , nella Valle d’Itria, Otranto, Presicce, Specchia nel Salento
La pubblicazione è stata dedicata al cuore del Paese, all’Italia delle piazze e delle tradizioni, un auspicio di portare i viaggiatori italiani e stranieri a conoscere questo mondo affascinante, fuori dai circuiti turistici consolidati, ma ricco di tesori preziosi e inattesi.
Di recente, dopo una lunga attesa di ben 16 anni, è stata definitivamente approvata la legge a favore del controesodo dai piccoli comuni, che porta la firma del presidente della commissione Ambiente Ermete Realacci. Il Presidente dell’ANCI Antonio De Caro ha espresso il sentito compiacimento per questo provvedimento a favore del preoccupante spopolamento dei piccoli borghi, importanti per le loro antiche tradizioni, custodi di beni culturali, spesso poco conosciuti, di prodotti tipici e di specialità gastronomiche
A questo proposito, per quanto riguarda la situazione dei comuni collinari della valle d’Itria, essa può definirsi ancora soddisfacente per la consistenza demografica, abbastanza costante in contrasto ad altre zone collinari italiane., ovviamente con qualche variazioni in positivo o negative tra i comuni. Pur tuttavia, come del resto in tutta in Italia è in atto un invecchiamento della popolazione insieme ad un tasso di natalità inferiore a quello di mortalità. Purtroppo la tendenza è verso la riduzione del numero di figli per famiglia, come si rileva dal ridotto numero dei componenti. E’ ormai un problema nazionale, che necessita di un forte impegno della politica a favore delle giovani coppie, preoccupate di un futuro incerto, per la mancanza di lavoro e carenza di validi interventi a sostegno delle giovani famiglie.