Orizzonti delle Accademie Universali

  • 13 September 2017
L’Accademia degli Incamminati, nata nel 1660 a Modigliana (allora inclusa nel Granducato di Toscana), 
sabato 9 settembre 2017 ha svolto una Tornata sul tema: “Sangiovese in Appennino, una sfida”.
Prima di iniziare i lavori, si è svolta una cerimonia nel corso della quale il Cav. Lav. Antonio Patuelli ha consegnato ai proff. Franco Scaramuzzi e Cosimo Ceccuti il “Vincastro d’Argento - Premio a una vita”.

Si riporta qui di seguito il testo dell’intervento finale di Franco Scaramuzzi, intitolato “Orizzonti delle Accademie Universali” 

L’Accademia degli Incamminati mi ha oggi onorato assegnandomi il simbolico “Vincastro d’Argento” quale “Premio a la Vita” per le attività e le idee che ho sviluppato. Sono anche commosso perché mi è stato consegnato dalle mani di Antonio Patuelli, illustre amico che stimo moltissimo, così come ho apprezzato suo padre Vincenzo, susseguitisi come Membri del Consiglio Accademico dei Georgofili nel corso della mia Presidenza. Se me lo consentite, vorrei esprimere sinteticamente alcuni dei motivi fondamentali della mia profonda gratitudine. 
Le molteplici divisioni geografiche e storiche hanno fatto nascere e crescere nella nostra penisola un peculiare mondo di autonome Accademie, che nessun altro Paese ha numericamente raggiunto e che rappresentano chiare pietre miliari di tanti spontanei percorsi culturali. 
All’inizio del terzo millennio, per assecondare esigenze emergenti, le Accademie italiane interessate a vari problemi del mondo agricolo si raccolsero a Bologna e costituirono l’UNASA (Unione Nazionale Accademie Scienze Agrarie), oggi presieduta dal prof. Michele Stanca che come sempre è presente. L’obiettivo comune era ed è quello di dar vita a una composita forza unitaria, utile negli indispensabili confronti con le attuali realtà nazionali e internazionali, per valorizzare le attività Accademiche in una visione più ampia del futuro. Le singole Accademie, sia antiche che recenti, sono infatti preziosi “templi del sapere”, importanti non solo per il loro valore e per i contributi alla nostra civiltà, ma come autonomi punti di riferimento che possono collaborare nella ricerca di nuove conoscenze scientifiche e nella diffusione di aggiornate tecnologie, nonché di tante idee innovatrici. “Innovare” sembra essere diventata una parola d’ordine, o di moda, ma è sempre esistita e non va confusa con “rinnovare”, “ricostruire”, ecc. in quanto implica miglioramenti. 
La rapidità con la quale progrediscono le acquisizioni scientifiche sta portando ampi risultati inimmaginabili, che comporteranno anche grandi innovazioni irrinunciabili in tutti i settori. Sarà più difficile che qualsiasi politica possa da sola imporre la propria diretta ed esclusiva egemonia nella gestione di cambiamenti che tutti i cittadini chiederanno.  Basti pensare, ad esempio, al nostro genoma che continua a subire naturali mutazioni evolutive, capaci di cambiare anche le nostre fisionomie biologiche e incidere sulla stessa esistenza dell’umanità. I ricercatori stanno lavorando per individuare possibili interventi antropici, non solo di tutela e difesa ma anche di utili sviluppi. Quindi saranno necessari pacifici accordi, anche tra partiti da sempre opposti fra loro. 
Nell’attuale arco temporale, l’etica e il buon senso sembrano ridursi, mentre la politica appare confusa e non riesce a fermare il dilagare di corruzioni, ingiustizie, criminalità, frodi, ecc., gestiti soprattutto da ragnatele mafiose estesesi ovunque e da potenti gruppi organizzati penetrati nelle strutture pubbliche. Sotto i nostri occhi si stanno sgretolando i ruoli e la recettività del senso di uno Stato che abbiamo unificato e ricostruito con grande impegno, entusiasmo e tanto sangue. 
Anche le nuove generazioni cercano di reagire per uscire da una tale situazione inaccettabile. Nascono così azioni più o meno populistiche, dotate anche di presunzioni ideologiche. Sono attratti più facilmente i giovani perché non hanno ancora vissuto le necessarie esperienze. Il saper leggere e scrivere ha pressoché eliminato l’analfabetismo, ma ciò non basta perché tutti possano considerarsi colti. La cultura odierna è certamente più diffusa di quella del passato, ma è spesso caratterizzata da uno spessore sottile. 
Si stanno però profilando nuovi orizzonti e va sottolineata la sempre più grande portata della cultura e della ricerca scientifica globale. L’intero mondo Accademico universale comprende Atenei, Accademie, Centri di studio specifici, Reti di Ricerca, ecc., anche strutturate a livello internazionale, adottando un unico linguaggio. Un numero crescente di ricercatori si sta mescolando intelligentemente con i colleghi di tutti i Paesi più avanzati. Anche il nostro mondo Accademico può responsabilmente svolgere importanti ruoli, con impegnativa dignità, purché in piena libertà, anche per suscitare riflessioni sempre nuove e indispensabili, senza necessariamente seguire indirizzi e programmi più o meno dettati dall’alto (UE, Ministeri, Regioni scombinate, ecc.) e con finanziamenti di progetti che siano scelti mediante concorsi, seriamente garanti dell’assenza di deleteri nepotismi.
Spesso ci accorgiamo che singoli ricercatori, giustamente impegnati ad approfondire le conoscenze in uno specifico e ristretto settore, perdono la completa visione generale delle ampie problematiche connesse. Le varie componenti del mondo Accademico possono quindi offrire importanti ausili, tra i quali quello di stimolare aggiornati confronti e dibattiti, soprattutto quando ricercatori d’avanguardia seguono nuove strade e metodi non ancora apprezzati e riconosciuti da qualche dominante “Scienza ufficiale”, o guida politica.
Queste riflessioni stanno accompagnando già le molteplici attività che caratterizzano le Accademie. Lavoriamo tutti per progredire con unitario ottimismo per un futuro migliore, superando l’incredulità, i timori e il disinteresse dei cittadini sempre più distaccati dalla politica e dalle votazioni.
Credo che in molti, riflettendo e agendo con la propria ragione, si siano già da tempo mobilitati e “Incamminati”, su molte strade, anche nuove, nella speranza che possano portarci con serenità al nostro futuro più o meno vicino, che tutti attendiamo. 



foto sotto: il "Vincastro d'argento"



COMMENTI 

1) da CLAUDIO PERI

"il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza..." (Salmo 23)

Caro Franco,
complimenti per questo significativo riconoscimento per una vita spesa a guidare "un gregge" piuttosto confuso e , a momenti, anche un po' spaventato. Le tue paole aprono, come al solito, prospettive di speranza, con un ottimismo ben temperato dalla consapevolezza delle difficoltà. Grazie, spero di incontrarti
Claudio

2) da PIETRO PICCAROLO

Caro Franco,
mi complimento vivamente con te per l'ennesimo riconoscimento ricevuto per l'attività che hai svolto con passione e competenza a favore delle scienze agrarie e del mondo agricolo in generale, Del resto ancora oggi il tuo impegno oltre che instancabile, è anche molto prezioso.
Un caro saluto con tanta ammirazione
Pietro


3) da GIULIO CRESCIMANNO

Intervento magistrale di straordinaria efficacia ed
attualità. Un'analisi lucidissima che dovrebbe far riflettere tutti i
Ricercatori,giovani e meno giovani. 

4) da MARCO NUTI

Complimenti all'inesauribile "mio" professore !!!
con la stima e l'affetto di sempre
Marco