“Trappole a feromoni” per insetti e … per operatori

di Santi Longo
  • 16 November 2016
La produzione industriale dei feromoni di sintesi, di numerose specie di insetti, ha dato un contributo determinante allo sviluppo delle tecniche di controllo razionale di molti fitofagi dannosi a piante di interesse agrario e forestale, nonché di infestanti le abitazioni e le industrie alimentari. I formulati di sintesi in commercio, aventi azione attrattiva nei confronti di individui della stessa specie di sesso opposto (feromoni sessuali), o di entrambi i sessi (feromoni di aggregazione), vengono utilizzati con modalità differenti sia per monitorare la presenza, che per effettuare catture massali e, limitatamente ai feromoni sessuali, anche per disorientare e/o confondere gli individui di sesso opposto, impedendo l’accoppiamento e quindi la riproduzione delle specie anfigoniche. Alcune sostanze naturali, estratte da piante dei generi Angelica, Arum, Geranium, Ophrys, Amanita ecc., esercitano una azione attrattiva simile a quella dei feromoni. Il trimedlure (butilestere dell’acido clormetilcicloesancarbossilico) è una sostanza paraferomonica di sintesi che ha sostituito gli estratti di Angelica nelle trappole per la cattura dei maschi della Mosca della frutta, Ceratitis capitata. I formulati in commercio vengono largamente utilizzati in frutticoltura, per il monitoraggio e/o per la cattura massale del Dittero. Gli attrattivi di sintesi non sempre risultano selettivi e quindi, oltre al fitofago target, possono catturare specie considerate indifferenti che non rivestono interesse applicato per la coltura; pertanto, gli operatori, non sufficientemente preparati a riconoscere le differenze morfologiche fra gli insetti, che si affidano ciecamente della selettività della trappola, corrono il rischio di sopravvalutare la densità di popolazione del fitofago nocivo monitorato. In alcuni casi la differenza fra le specie catturate è notevole e l’errore quasi impossibile come per esempio nel caso delle trappole innescate con il trimedlure per il monitoraggio della Ceratite che, in un ficodindieto, hanno catturato numerosi maschi dell’innocuo lepidottero Psychidae Penestoglossa dardoniella, le cui larve si nutrono di varie piante erbacee spontanee. Più difficile è discriminare specie morfologicamente molto simili fra loro, come nel caso della polivoltina Bega del garofano, Cacoecimorpha pronubana, che è frequente nei pereti e meleti nonché negli agrumeti; in tali agrosistemi le larve vivono su numerose piante erbacee senza arrecare danni alla vegetazione delle colture arboree. I maschi del tortricide sono attratti dai feromoni di sintesi con i quali vengono attivate le trappole per il monitoraggio della monovoltina Archips rosana, le cui femmine ovidepongono sulla tenera vegetazione sia delle pomacee che degli agrumi. Su arancio, i picchi di catture, registrati nel corso dell’intero anno, nelle trappole innescate con lo specifico feromone di A. rosana, hanno indotto alcuni tecnici a ritenere che quest’ultima, su agrumi, svolgesse più generazioni annue. Per la discriminazione dei due tortricidi è necessario esaminare le armature genitali di un campione rappresentativo di maschi catturati; una valida alternativa è l’analisi genetica, poiché il patrimonio genetico di specie diverse presenta differenze delle sequenze genetiche. Nei formulati commerciali di feromoni il primo componente a essere sintetizzato dall’industria è quello che funge da “richiamo”, poiché attrae i maschi anche da lunghe distanze; in natura nel blend feromonico i vari componenti sono presenti in determinati rapporti che consentono la sinergia intraspecifica e possono essere presenti isomeri dell’attrattivo che fungono da inibitori del richiamo per altre specie gemelle. Il tecnico che si avvale di tali mezzi biotecnici deve avere adeguate conoscenze entomologiche per non incorrere in grossolani errori che possono vanificare i programmi di controllo razionale.

Fig1. Adulti di Penestoglossa dardoniella invischiati nella trappola innescata con trimedlure per la cattura di C. capitata.

Fig.2. Adulti di Cacoecimorpha pronubana invischiati nella trappola innescata con il feromone di A. rosana