In occasione delle Giornate Fitopatologiche, che si sono svolte a Chianciano Terme dall’8 all’11 marzo, è stata affrontata la problematica del contenimento delle popolazioni di insetti di recente introduzione in Italia. L’attenzione è stata focalizzata su quattro specie: la cimice asiatica Halyomorpha halys, il dittero Drosophila suzukii, l’imenottero cinipide Dryocosmus kuriphilus (FOTO) e il coleottero rutelide Popillia japonica.
Halyomorpha halys , nota come cimice asiatica, è stata rilevata per la prima volta nel 2012 in provincia di Modena. Questa specie , caratterizzata da elevata polifagia ed elevato potenziale invasivo, rappresenta un grave rischio per svariate piante sia arboree sia erbacee.. Da non sottovalutare è poi il fastidio che crea in ambito urbano per le invasioni negli edifici che si verificano in autunno con l’abbassarsi delle temperature esterne. Le pessimistiche previsioni iniziali sono state purtroppo confermate e, progressivamente, sono aumentate le segnalazioni di danni di elevata entità a varie colture quali pero, pesco, melo e soia in varie zone dell’Italia settentrionale e in particolare dell’Emilia-Romagna. Sono attualmente in corso ricerche per migliorare i metodi di monitoraggio e individuare strategie di protezione delle colture.
Drosophila suzukii è un moscerino originario del sud est asiatico, ampiamente diffuso a livello mondiale, ma rinvenuto in Italia per la prima volta nel 2010 in Alto Adige. La sua presenza è ora segnalata in diversi areali frutticoli dell’Italia settentrionale ove sviluppa a carico di piccoli frutti quali mirtillo, lampone, fragola, mora ma anche di ciliegio, albicocco , susino e vite. Le sperimentazioni in atto sono rivolte a individuare gli insetticidi più adatti, il momento ottimale per la loro applicazione. Tra le colture più studiate figurano il mirtillo la vite e il ciliegio. Una particolare preoccupazione viene segnalata per le zone in cui le uve vengono conservate nei fruttai per la produzione dei vini passiti.
Buone notizie si hanno riguardo al contenimento delle infestazioni del Cinipide del castagno Dryocosmus kuriphilus. Segnalato in Piemonte nel 2002 questo insetto galligeno si è rapidamente diffuso su tutto il territorio nazionale diventando una delle maggiori avversità del castagno. La introduzione del suo antagonista naturale, l’imenottero Torymus sinensis, avvenuta ad opera del prof Alberto Alma dell’Università di Torino ha consentito l’avvio di un programma di lotta biologica che attualmente, ha consentito di ridurre la considerevole perdita di produzione che ha caratterizzato la castanicoltura negli ultimi anni.
Ben diversa è invece la situazione connessa al rinvenimento di Popollia japonica avvenuta nel 2014 nella zona attorno al Ticino. La presenza di questo insetto nocivo da quarantena interessa il Piemonte e la Lombardia. Le larve infestano i prati danneggiando le radici, mentre gli adulti, vivono a carico di numerose piante sia spontanee sia coltivate. Molto temuti sono i danni a mais, soia, melo, pesco e vite. Gli attacchi provocano defogliazioni e distruzione dei fiori. Le misure fitosanitarie che le Regioni interessate hanno avviato consistono nel monitoraggio per realizzare programmi di eradicazione e di contenimento della specie. Le misure fitosanitarie previste dedicano una particolare attenzione agli aeroporti e alle strutture vivaistiche.
Updating on the fight against newly introduced insects
At the Giornate Fitopatologiche, the plant health study days that took place in Chianciano Terme, 8-11 March 2016, the problem of how to contain populations of insects recently introduced in Italy was discussed. Attention focused on four species: the stink bug Halyomorpha halys, the dipteran Drosophila suzukii, the chestnut gall wasp Dryocosmus kuriphilus (PHOTO), and the Japanese beetle Popillia japonica.