L'Italia che ci onora

Pubblichiamo il testo di un discorso dello scrittore Francesco Vidotto*, che è stato fatto ascoltare durante la Premiazione “In onore dell’Italia che ci onora” con la consegna dei premi ad importanti e particolari realtà nazionali, selezionate e votate dall’assemblea del Comitato dei Cento, a Firenze. L’edizione 2018 ha visto il conferimento dei riconoscimenti ad una delle dieci cardiologhe interventiste più brave del mondo, Professoressa Tiziana Claudia Aranzulla, a Bio-on azienda leader nelle biotecnologie per l’utilizzo di materiale biologico, al Centro di Geodesia Spaziale “Giuseppe Colombo” importante sistema per lo studio della Terra in una società evoluta e Veranu, giovane azienda realizzatrice di un rivoluzionario pavimento capace di generare energia elettrica pulita. Tutte realtà assolutamente prestigiose in fortissima espansione, che portano, con onore, nel mondo il nome del nostro amato paese l’ Italia.

di Francesco Vidotto
  • 28 November 2018
In questi tempi e in televisione sento dire che noi italiani siamo ultimi, come livello culturale, siamo ultimi come libertà di informazione, primi come debito pubblico, quindi ultimi, siamo ultimi in ogni cosa. Io non sono tanto d’accordo con questa concezione dell’italiano, io invece credo che noi italiani siamo i primi in assoluto perché noi abbiamo inventato tutto a partire dalla finanza. Il sistema finanziario, oggi centralizzato a Wall Street a Londra, oggi si fa tanto parlare di Bit Coin e Block Chain, bene, il sistema finanziario lo abbiamo inventato noi a Firenze, quando i mercanti fiorentini avevano costituito le prime banche. Nel 1500 a Firenze c’erano più di 80 banche e prestavano soldi a tutti a Papi e Imperatori d’Europa. La più grande potenza del mondo, l’America l’ha scoperta un italiano e un altro italiano gli ha dato il nome addirittura all’America.
Abbiamo costruito i primi acquedotti, le prime strade del mondo. Per non parlare dell’Arte la poesia più bella del mondo La Divina Commedia l’ha scritta un italiano e poi poeti contemporanei, senza pari Alda Merini Zanzotto che nessuno eguaglierà mai. La pittura, il più bel quadro del mondo, il quadro di riferimento la Gioconda l’ha dipinto un italiano. L’architettura con la più bella cupola ineguagliata del Brunelleschi, e anche architetti moderni come Renzo Piano conosciuto in tutto il mondo. La musica, il cantante lirico più grande del mondo, Pavarotti, è un italiano, i Metallica a Torino fanno un tributo a Vasco Rossi e poi c’è Fabrizio De Andrè. Potrei stare qui delle ore. E nello sport, l’unica sciatrice a vincere tre medaglie d’oro è Debora Compagnoni pure italiana, poi Valentino Rossi, Roberto Baggio, Pantani. La stretta di mani l’abbiamo inventata nel Medioevo, per mostrare che le nostre mani non erano armate e tutto il mondo a stringersi la mano. Il cambio della bicicletta l’ha inventato Campagnolo e questo non accadeva solo nel passato ma tutt’oggi. Abbiamo costruito e continuiamo a costruire le più belle auto del pianeta. Abbiamo disegnato e continuiamo a disegnare i più bei abiti del pianeta. Abbiamo cucinato e continuiamo a cucinare i più buoni piatti del pianeta. E tutto il mondo ce lo copia. Anche la forma del nostro Paese è la più bella del pianeta. Perché se uno guarda il mappamondo dove vuoi che vada se non in Italia! Che è l’unico Paese ad avere la forma di un originale stivale! E allora visto che questa nostra Italia è sparpagliata nel mondo noi dobbiamo imparare ad amarla di nuovo. Perché amare l’Italia significa amare tutto il mondo. E se c’è una ricetta per uscire da questa crisi, il primo ingrediente è quello di recuperare la fiducia in noi stessi. Ed è l’ora di smetterla di sentirci ultimi. Quasi quasi che quando andiamo all’estero ci sentiamo in difetto. La gente altrove ci ama e ammira tantissimo anche se non abbiamo questa percezione. Ed è ora di smettere che in televisione tirano fuori il peggio degli italiani, facendoci credere e convincendoci che noi siamo proprio gli ultimi. Perché non lo siamo e proprio per questo qualcuno che ha interesse ci vuole far credere che siamo gli ultimi. Incapaci di votare, incapaci di scegliere, incapaci di fare ogni cosa. Ma la realtà non è questa. La realtà è opposta. Perché noi italiani lavoriamo con il cuore. Ed è per questo che tutti i prodotti che l’Italia ha costruito nei secoli sono prodotti di cuore, sono prodotti empatici, sono prodotti che hanno conquistato l’intero pianeta. Questa è la realtà.



*Francesco Vidotto, scrittore di narrativa e libri di montagna, nato a Treviso nel 1976, ha cominciato a pubblicare nel 1995 su consiglio del regista Pupi Avati e dello scrittore Mauro Corona. Vive a Tai di Cadore, in provincia di Belluno, ai piedi del monte Antelao, tra le Dolomiti, nella casa lasciatagli dai nonni; è figlio di un dirigente d'azienda e di un'insegnante.


FOTO: un momento della Premiazione del Comitato dei Cento