Un progetto europeo per allargare le aree verdi ed i loro servizi ecosistemici

  • 13 January 2021

Ci sono ottime ragioni per chiamarle 'polmoni verdi'. Le foreste forniscono legname, erbe medicinali e cibo. Custodiscono la biodiversità, assorbono l'anidride carbonica e mitigano il clima. Arginano i rischi di dissesto idrogeologico. Influiscono sul benessere e sulla qualità della nostra vita. Dunque, le foreste sono un bene inestimabile per tutti gli esseri viventi. In Italia coprono il 36,4% della superficie (circa 10,9 milioni di ettari), di cui il 27,5% sottoposto a vincolo naturalistico, con tendenza ad un costante aumento. Peccato che non siano gestite bene. Soltanto il 19% delle foreste nazionali è oggetto di pianificazione. Non utilizziamo il nostro legno, ma ne importiamo l'80%. Pure il 65% di legname consumato (tondo e semilavorato) viene dall'estero.
Il neonato progetto LIFE CO2PES&PEF, cofinanziato dal Programma LIFE della commissione Europea, ha come obiettivo la conservazione della foresta, dei suoi processi e dei suoi servizi ecosistemici. Lo farà aumentando gli assorbimenti di CO2 (oggi il verde italico ne immagazzina 1,24 miliardi di tonnellate), riducendo le perdite per eventi estremi e massimizzando la crescita delle foreste stesse. Senza dimenticare di rifornire il sistema industriale a vantaggio delle comunità locali.
Il progetto ha come capofila e coordinatore la Scuola Superiore di Studi Universitari e di Perfezionamento Sant'Anna di Pisa. Fra i territori interessati vi sono il Consorzio delle 'Comunalie' Parmensi, la proprietà regionale di Fusine (Friuli Venezia Giulia) e il Demanio Forestale Forlivese.  Le azioni prevedono anzitutto la misura dell'assorbimento annuale di CO2 nell'ecosistema forestale. Poi, anche la valutazione delle attività addizionali che permettono l'incremento dei servizi ecosistemici. “Attraverso l'applicazione dell'Impronta Ambientale di Prodotto alle filiere del legno – spiega Fabio Iraldo, responsabile scientifico di LIFE CO2PES&PEF –  prevediamo di ottenere una riduzione delle emissioni di CO2 nelle attività di taglio, segheria e falegnameria, e una riduzione del consumo di acqua e di energia”.  “Inoltre potremo ottenere un beneficio ambientale grazie alla sostituzione di materie prime maggiormente inquinanti con il legno, che è una risorsa rinnovabile" aggiunge Francesco Testa, Project Manager del progetto. I boschi sono ricchissimi di biodiversità, baluardo contro le emissioni di gas serra e grande supporto agli ecosistemi capaci di proteggersi da soli. Ma sono anche una imperdibile occasione di investimento e di occupazione 'green'".

da Repubblica.it, 2/1/2021