Il Cavolo abissino (
Brassica carinata) è stato coltivato per tre anni consecutivi nell’ambito di un progetto dell’Università di Firenze cofinanziato dal MiPAAF sul programma OIGA. Le attività sperimentali, condotte presso un’azienda agricola toscana, hanno permesso di mettere in luce limiti e criticità alla coltivazione di questa specie, originaria dell’Africa orientale, nei nostri ambienti, e di valutarne le
performance, rispetto al colza, nella produzione di biomasse per la filiera dei biocarburanti.
I risultati evidenziano una scarsa vocazionalità del pedo-clima locale. Difficoltà sono state riscontrate nell’individuazione dell’adeguato periodo di semina: la
B. carinata ha mostrato una particolare vulnerabilità nel corso delle prime fasi di germinazione e ingrossamento delle silique e di richiedere pertanto un’ attenta preparazione del letto di semina. L’accrescimento e sviluppo delle giovani plantule, infatti, è stato notevolmente rallentato dall’assenza di precipitazioni imminenti e successive all’epoca di semina, rendendo semi e germogli soggetti all’attacco dei volatili, con ingenti danni che hanno compromesso l’intera produzione. D’altro canto, quando la semina è stata seguita da buoni regimi piovosi le plantule hanno mostrato scarsa capacità di penetrazione radicale e danni da ristagno idrico, sottolineando l’inadeguatezza dei terreni argillosi e pianeggianti. Nel complesso la densità di piante raggiunta è stata insufficiente all’ottenimento di raccolti equiparabili al colza. Inoltre la
B. carinata ha risposto agli andamenti meteorologici caratterizzanti i mesi invernali con anticipi significativi dell’epoca di fioritura rispetto al colza. Tale precocità ha esposto la coltura durante la delicata fase di antesi, sin dal mese di dicembre alle basse temperature, con conseguente scarsa allegagione e minori rese.
Complessivamente il cavolo abissino, quale specie di nuova introduzione nell’area di studio, non è stato ritenuto idoneo al pedo-clima, attestando
performance produttive minori de il colza, contrariamente alle informazioni riportate nella letteratura tecnico-scientifica, che descrivono la
B. carinata come una specie rustica e in grado di produzioni superiori rispetto a
B. napus in ambienti marginali.
Foto: campi coltivati a cavolo abissino