C’è un futuro per le produzioni ovine e caprine della Sardegna?

Venerdì 22 giugno u.s. si è svolta una Giornata di Studio, organizzata dalla Sezione Centro Ovest dell’Accademia dei Georgofili in collaborazione con il Dipartimento di Agraria della Università di Sassari, in cui sono state esaminate le cause che affliggono già da alcuni anni il settore ovino e caprino della Sardegna

di Antonello Cannas
  • 27 June 2012
Le produzioni di latte ovino e caprino sono crescenti un po’ovunque. L’Italia è una delle poche nazioni che invece mostra una decrescita delle produzioni, soprattutto per quanto riguarda il latte ovino. Il mercato mondiale è caratterizzato da prezzi medi del latte ovino più elevati di quelli prevalenti in Italia. In particolare, il prezzo del latte in Sardegna è in assoluto fra i più bassi.
Diversa è la situazione del prezzo del latte di capra in Italia, ed in particolare in Sardegna, in linea e talvolta superiore a quello delle principali nazioni europee. La riduzione del valore del latte ovino è stata attribuita principalmente alla debolezza organizzativa di molte aziende casearie, in particolare di quelle cooperative, che continuano a produrre formaggi poco attrattivi per il mercato moderno ed a venderli senza il supporto di adeguate figure professionali.
In questo senso è stato di grande importanza l’intervento del Direttore della Cooperativa Latte Arborea, azienda leader in Sardegna nel settore vaccino e di recente entrata anche nel settore ovino e caprino, che ha invece presentato esempi di come nuovi prodotti sviluppati secondo le più moderne tecniche del marketing possano portare in breve periodo a risultati soddisfacenti.
Di particolare rilevanza sono i dati presentati durante la Giornata di Studio relativamente alla composizione del latte ovino prodotto in Sardegna. Le misure relative al benessere animale attuate in Sardegna da alcuni anni hanno portato ad una drastica riduzione della carica microbica del latte e della sua concentrazione in cellule somatiche,  portando la Sardegna ai livelli delle aree produttive più qualificate d’Europa.
 
FOTO: adnkronos.com