Abbiamo ricevuto questa lettera da un laureato in Scienze Forestali che vive a Modena:
Marco Sassi (e-mail marcosassi63@libero.it ).
Ci sono piaciute la sua schiettezza e la sua concretezza: Marco Sassi propone un’idea pratica da realizzare subito e che sembra, forse, meno evanescente di un SMS da 2 euro.
Per questo motivo la pubblichiamo e confidiamo nella generosità dei nostri lettori.
“Vi scrivo mentre qua la terra ancora trema in continuazione e mentre Paolo Filetto è ancora a montare tende, magari raggiunto da qualcuno di voi con la sua Associazione o istituzione; ci siamo ritrovati anche l’altro giorno al campo di Finale Emilia e poi in giro per le campagne, dove la situazione è ancora più grave di quanto non si capisca dalle tv. Ci sono strade di campagna dove non c’è una casa agibile, anche se gli agricoltori continuano e non mollano . Si tratta di gente tosta, meravigliosa, gran lavoratori dalle spalle forti e sempre con il sorriso … Il sistema di Protezione Civile qua è efficiente, le cose sono andate bene, non sta mancando nulla per l’emergenza, lo dico con una punta di orgoglio , concedetemelo, ma qua il volontariato raggiunge delle punte di organizzazione e capillarità note a tutti …. Il vero problema, secondo me, è il seguente: qua il lavoro è come una religione, se manca il lavoro i giovani se ne andranno e già in tanti lo stanno facendo, anche perché si capisce che non ce ne sarà più per chi già lavorava nei capannoni crollati, figuriamoci per i giovani senza esperienza. … Lo scorso anno ho fondato e avviato a Modena una cooperativa sociale per creare opportunità di lavoro per i giovani disoccupati , che si chiama “Giovani Ambiente Lavoro”, e già stanno lavorando in una dozzina, in svariati campi legati all’ambiente e all’agricoltura, avendo la sede nella campagna appena fuori città. Ho pensato di “replicare” l’esperienza nella dove vorrei fare la proposta di comprare e portare lì un paio di casette in legno, per sostenere una rapida prospettiva di inserimento dei giovani del posto e di partecipazione alla ripresa della propria comunità. Vorrei dare la possibilità di essere “ospitati” come soci all’interno della nostra cooperativa per avviare dei loro mini-progetti; nella prima di queste casette di legno vorrei proporre, insieme al Comune e ad altre realtà del volontariato e del mondo del lavoro, la creazione di condizioni di aggregazione e di preparazione di progetti da parte di questi giovani del luogo da sottoporre all’attenzione delle istituzioni. Ma , poiché la “reazione” deve avvenire intorno anche a qualcosa di concreto , in grado di far guadagnare in fretta i primi soldi e non solo fare progetti, nella seconda casetta si è pensato di sviluppare una proposta più concreta e immediata, destinata ai cittadini ma soprattutto ai numerosi volontari operanti nei campi: una sorta di osteria con un’ offerta tardo-pomeridiana di prodotti estivi da consumare sul posto, a prezzi popolari … Vi chiedo, pertanto, se siete disponibili a sostenere questo progetto, rapido e concreto e se potremo fare affidamento sulla vostra generosità . Al momento sono da comprare: un paio di casette di legno (20 mq l’una, certificate PEFC o FSC); alcuni computer e complementi; attrezzature leggere (condizionatore , frigoriferi, tavoli, ombrelloni, arredi). Eventuale : un mezzo leggero furgonato …. Con un po’ di passaparola e con il coinvolgimento di qualche amico o nostra associazione io penso che non sarà impossibile ….”(foto: style.it)