La nostra agricoltura deve essere legata alla qualità dei nostri prodotti, ma anche alla dignità del lavoro e della vita dei lavoratori. L'azione repressiva nei confronti di reati quali il “caporalato”, con lo sfruttamento dei lavoratori, deve anche essere perseguita con “la massima tenacia e durezza”. Non va trascurato il fatto che le nuove norme vanno ad aggiungersi a un apparato sanzionatorio già articolato e complesso.
Il fenomeno del caporalato, per essere contrastato, manca di due tasselli fondamentali: azioni positive e di sostegno nei confronti della maggioranza delle aziende agricole 'sane' (operatività della rete del lavoro agricolo di qualità, con incentivi alle assunzioni e semplificazione amministrativa), da troppo tempo solo annunciati.
da: Agrapress n.3821, 19/6/2018