Le piante infestanti crescono più rapidamente, quindi possono occupare gli spazi più velocemente di altre; utilizzano meglio le sostanze nutritive, l'acqua e la luce; producono una maggiore quantità di semi che possono germogliare più prontamente.
La genetica delle piante infestanti è un campo di ricerca ormai diffuso. "Negli Usa, si sta studiando il genoma di una pianta particolarmente dannosa, l'
Amaranthus tuberculatus, la prima erba a essere sequenziata per la ricerca di geni specifici per la resistenza agli erbicidi", racconta Maurizio Vurro, ricercatore del Cnr. "Ottenere dati genomici significativi aiuterà a capire cosa trasforma una pianta in un'infestante. C'è, inoltre, il caso di piante trattate sempre con lo stesso agente chimico, che subiscono mutazioni genetiche o selezionano genotipi resistenti, dando origine a una popolazione di piante 'diversa' e resistente a quell'erbicida".
Ma per 'non fare di ogni erba un fascio', si può però dire che anche quelle cattive possono diventare utili: molte erbe spontanee, infatti, fanno parte sin dall'antichità delle tradizioni alimentari locali.
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Almanacco della Scienza - N. 4 - 29 febbraio 2012