Dal 12 al 16 agosto, presso il Centro Congressi di Istanbul, si terrà il “XXX International Horticultural Congress” (
http://www.ihc2018.org), l’evento principe, a cadenza quadriennale, dell’International Society for Horticultural Science (ISHS). Dopo l’eccezionale successo delle ultime due edizioni in termini di partecipazione (Lisbona e Brisbane, rispettivamente nel 2010 e 2014), si hanno grandi aspettative anche per questa edizione dall’ambizioso motto
Bridging the World through Horticulture che si svolgerà in una delle più affascinanti e “dense di storia” città del mondo. Il programma si compone, nella sua struttura portante, di 39 ‘Scientific Symposia’, ai quali si aggiungono ‘Colloquia’, ‘Workshop’ e ‘Training Sessions’ su tematiche specifiche, abbracciando in modo ampio ed esaustivo il mondo dell’ortoflorofrutticoltura.
Al programma afferisce il
“II International Symposium on Micropropagation and In Vitro Techniques” (
http://www.ihc2018.org/en/S02.html), proseguendo nella serie iniziata nella XXIX edizione di Brisbane, risquotendo un notevole successo in termine di partecipazione. Sono Convenors dell’evento Maurizio Lambardi, Chairman della Commissione ISHS ‘Molecular Biology and In Vitro Culture’, insieme alle colleghe turche Yesim Yalcin Mendi dell’Università di Cucurova e Elif Aylin Ozudogru, già collaboratrice del CNR-IVALSA e oggi Direttrice di un laboratorio commerciale a Yalova, Istanbul.
Le tecnologie in vitro costituiscono un importante supporto alla propagazione, breeding e conservazione del germoplasma, con applicazioni rilevanti nei settori della frutticoltura, orticoltura, floricoltura e forestazione, nonché nella preservaziuone delle risorge genetiche vegetali. Tra tali tecnologie, la micropropagazione (propagazione in vitro) è certamente quella che maggiormente si è affermata, a livello mondiale, in quanto straordinario strumento di produzione commerciale su larga scala di piante di elevata qualità e sicura rispondenza genetica. In questo settore, il nostro Paese è leader mondiale nella produzione di cultivar e portinnesti di piante da frutto, con una produzione che arriva oggi a sfiorare i 50 milioni di piante e che si deve a circa 30 laboratori commerciali (alcuni “storici” e in costante espansione), dislocati su tutto il territorio nazionale. Ma le colture in vitro comprendono anche altre tecniche ad elevata efficienza rigenerativa (quali l’embriogenesi somatica, i semi artificiali, la coltura liquida in bioreattori) che trovano importanti applicazioni alla propagazione, conservazione in crescita rallentata e crioconservazione di germoplasma a rischio di erosione genetica.
Nonostante i costanti avanzamenti nelle tecnologie in vitro, alcune problematiche tuttora sussistono e richiedono ulteriori approfondimenti. Tra queste, i laboratori commerciali hanno assoluta necessità che si superino le barriere di “recalcitranza” ad una o più fasi della micropropagazione che ancora si hanno con talune specie di grande valore economico, quali nocciolo, noce, olivo, varie specie ornamentali.
In tale ottica, le tematiche sulle quali, nei due giorni del Simposio, si confronteranno ricercatori, tecnici ed operatori del settore con comunicazioni orali e poster sono: (i) Micropropagation of fruit plants, (ii) Micropropagation of ornamentals, vegetables and medicinal plants, (iii) In vitro embryogenesis, synthetic seeds and secondary metabolite production, (iv) Micropropagation in liquid culture and bioreactors, e (v) In vitro conservation and cryopreservation of plant germplasm. Due interessanti letture ad invito completeranno il programma del Simposio e tratteranno di micropropagazione della palma da dattero (Adel Abul-Soad, Agricultural Research Center del Cairo) e di colture in vitro applicate al fitorimedio (Maurizio Capuana, CNR-IBBR di Firenze).
Si auspica una larga rappresentanza italiana al Simposio.
FOTO: Semi artificiali di rosa