Non ci sono i tempi tecnici, prima della fine del mandato europeo, per varare una nuova riforma della PAC, che la Commissione Ue intende presentare entro la fine di maggio. Non ci sono neppure le condizioni affinché questo avvenga, in quanto i cambiamenti che vuole portare Bruxelles si tradurrebbero in maggiori distorsioni di concorrenza e quindi nell’anticamera di una rinazionalizzazione per il settore agricolo. Questo noi non lo vogliamo! È una vera e propria messa in guardia quella lanciata a Strasburgo, nella quale l’eurodeputato Herbert Dorfmann ha presentato una relazione sul futuro della PAC.
Sono molto preoccupato in quanto Bruxelles chiede di decidere in nove mesi una nuova riforma della PAC, ad appena tre anni dall’applicazione di quella del 2013 e mentre stanno entrando in vigore i forti miglioramenti apportati dal Parlamento Ue con il regolamento Omnibus, per cui sono stati necessari 15 mesi di intense discussioni. Senza contare che l’Esecutivo Ue propone un cambiamento totale nella gestione della politica agricola, che si vorrebbe passare da una regia europea ad una regia nazional.,
dal Blog Di Paolo De Castro, 4/4/2018