In un contesto internazionale caratterizzato da minacce sociali di portata planetaria come la carestia e la sottonutrizione di intere popolazioni (particolarmente il corno d'Africa), minacce di tipo ambientale, anch'esse di dimensione planetaria e minacce di tipo economico che vedono l'Europa al centro di una crisi finanziaria senza precedenti, l'agricoltura, che è il settore produttivo per sua natura più legato alla soddisfazione dei bisogni primari, rischia di essere sacrificata da politiche inadeguate al suo ruolo strategico per la sopravvivenza ed il benessere delle popolazioni.
Tale rischio è accentuato dal fatto che sempre più e particolarmente nei paesi ad economia industrializzata, l'agricoltura svolge una insostituibile funzione di custodia e produzione di beni pubblici come la salvaguardia dei territori, delle tradizioni locali e della loro identità.
L'Europa ha affrontato questi problemi fin dall'inizio della sua costituzione con politiche specifiche con alterne vicende ed atteggiamenti spesso contraddittori: a partire dal 2013 si avvierà una nuova fase di queste politiche che dovrebbe tenere conto di tutti i problemi suddetti e che sarà decisiva per il futuro dell'agricoltura europea.
La sezione Centro Ovest dell'Accademia dei Georgofili, in collaborazione con l'Associazione A. Bartola ed al Centro Spera (Centro studi interuniversitario sulle politiche economiche rurali e ambientali) di Ancona, ha organizzato lo scorso 13 gennaio, presso l’Aula Magna della Facoltà di Agraria dell’ Università di Pisa, una giornata di studi sugli effetti che la nuova PAC (Politica Agricola europea Comune) potrà avere sull'agricoltura italiana.
Non è stata, certamente, la prima ed unica occasione pubblica di riflessione su questi temi e non sarà, altrettanto certamente, l'ultima, ma la complessità dei problemi e l’incertezza sul futuro della nostra agricoltura richiedono numerose occasioni di incontri tra studiosi, politici ed operatori del settore. Si percepisce un grande bisogno di conoscenza approfondita sui vari aspetti della nuova normativa ed è necessario un confronto di idee a vari livelli ed ambiti territoriali sulle conseguenze che i nuovi regolamenti potranno indurre sulle scelte degli agricoltori.
Per rispondere a tali esigenze i Soggetti organizzatori della giornata di studio hanno inteso invitare relatori che potessero svolgere il duplice compito di illustrare il significato ed il peso delle scelte contenute nei regolamenti ed, alla luce delle esperienze pregresse, simulare le ricadute prevedibili sulle realtà agricole dell'Italia Centrale.
In rappresentanza della Commissione Europea Beatriz Velasquez ha illustrato l'impalcatura della nuova PAC, mentre Maria Rosaria Pupo d'Andrea, Angelo Frascerelli e Franco Sotte ne hanno interpretato l'impatto sul mondo produttivo e sulla società rurale. Gianluca Brunori ha concluso la giornata di studio con una valutazione della corrispondenza tra le scelte politiche ed i problemi dell'agricoltura, in particolare di quella mediterranea.
(foto: conipiediperterra.com)