Sono state presentate interessanti relazioni di studiosi greci, italiani, spagnoli, statunitensi. Hanno partecipato anche chef leader nei vari paesi per l’abbinamento degli oli extravergini di eccellenza alle diverse pietanze, con particolare riguardo a quelle tipiche della dieta mediterranea.
Il Convegno, dedicato appunto alla valorizzazione degli oli di oliva, ha inteso offrire una visione ampia e del tutto innovativa del concetto di “qualità”, andando ben oltre il confronto tra oli diversamente classificati e rimanendo invece nell’ambito dei sempre più numerosi oli “extravergini”, rientranti cioè nei parametri qualitativi per essi stabiliti dalle norme vigenti. Il Convegno ha rovesciato anche l’abituale criterio di descrivere e valutare in ordine temporale il complesso di fattori che possono costituire elementi di “tipicità”. Ha inteso invece porsi dal punto di vista del consumatore e definire i caratteri qualitativi che egli può percepire direttamente, per apprezzare i diversi oli extravergini, sulla base di quel gusto, o meglio di quei caratteri sensoriali, che dovrebbero essere determinanti nei criteri soggettivi di preferenza.
Particolare attenzione è stata dedicata ad una valutazione critica delle terminologie adottate per definire i caratteri percepibili.
Gli oli di oliva extravergini che vengono definiti d’eccellenza rispondono ad un concetto di “qualità” che non interferisce affatto con gli strumenti già opportunamente impiegati per garantire i parametri qualitativi chimici e l’origine dei prodotti, ma che consente al consumatore di comprendere e di esercitare con maggiore cognizione di causa le proprie libere scelte, rapportandosi quanto più direttamente possibile ai produttori che offrono e sanno garantirgli personalmente la propria etica professionale.
Il prof. Claudio Peri, Presidente del “Centro Studi per la Qualità” dell’Accademia dei Georgofili, ha da tempo formulato lungimiranti idee e, con un gruppo di imprenditori olivicoli, ha avviato l’esperienza della “TreE” (Etica, Eccellenza, Economia), ottenendo risultati interessanti che stanno richiamando l’attenzione e l’interesse di altri Paesi olivicoli, proprio guardando al grande orizzonte che sta aprendosi per una moderna olivicoltura ed una nuova competitività globale.