Il riso costituisce coltura di significativa importanza per il nostro paese. A livello europeo, infatti, l’Italia costituisce il principale produttore, con circa il 50% della totale superficie a riso dell’EU. La risicoltura italiana è stata interessata negli anni da una profonda evoluzione, che ha riguardato i vari aspetti della produzione e della struttura aziendale. Nel corso degli ultimi trenta anni circa, ad esempio, il numero di aziende risicole si è dimezzato (da 8900 a 4600), con un corrispondente aumento della superficie aziendale media da circa 20 ha a oltre 51 ha.
Le principali problematiche che la risicoltura italiana deve attualmente affrontare riguardano sia elementi tecnico-agronomici legati alla produzione, sia aspetti relativi all’impatto della coltivazione su diversi comparti ambientali, in particolare sull’acqua, e ai conseguenti vincoli di natura legislativa che condizionano sempre più fortemente le scelte tecniche operate dei risicoltori.
Tra le problematiche di natura tecnica, assume particolare rilievo la crescente diffusione della resistenza agli erbicidi in alcune popolazioni di infestanti. La gravità di questo fenomeno è anche legato al fatto che gran parte degli erbicidi attualmente autorizzati presentano lo stesso meccanismo di azione, il che costituisce una forte pressione per la selezione di popolazioni resistenti.
La crescente attenzione da parte dell’opinione pubblica e del legislatore nei confronti degli aspetti ambientali, impone alla risicoltura di individuare tecniche e percorsi produttivi nei quali venga migliorata l’efficienza nell’uso delle risorse, con particolare riguardo nei confronti delle risorse idriche, della sostanza organica del suolo e della biodiversità.
Una attenta analisi delle interazioni fra risicoltura, ambiente e territorio potrebbe consentire di individuare sistemi produttivi economicamente sostenibili e capaci di valorizzare, nel contempo, alcune importanti funzioni ambientali della risicoltura, quali, ad esempio, il contributo alla regimazione delle acque e la costituzione di un habitat favorevole a numerose specie tipiche degli ambienti acquatici.