Sarà presentato il prossimo 5 dicembre a Pisa, presso la Scuola Superiore Sant’Anna (Piazza Martiri della Libertà, 33) il volume “LE ANTICHE VARIETÀ DI FRUTTIFERI DEL CASENTINO”, a cura di Fabiano Camangi e Luca Segantini .
Un testo che illustra i risultati del progetto Recupero, conservazione e valorizzazione del germoplasma frutticolo autoctono del Casentino, finanziato dall’ARSIA-Regione Toscana e attuato dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa in collaborazione paritetica con la Comunità Montana del Casentino.
La ricerca ha evidenziato, per questo territorio, un rilevante patrimonio genetico che testimonia l’elevata agro-biodiversità selezionata nel tempo dagli agricoltori locali, per rispondere alle esigenze alimentari ed economiche della vita rurale del passato. Molte di queste varietà sono in grado d’adattarsi a specifici ambienti, sono resistenti alle condizioni avverse del clima e degli agenti pato-geni o aventi caratteri utili a ridurre al minimo i rischi di mancato raccolto e, ancora, capaci di de-stagionalizzare i consumi attraverso la matu-razione e la raccolta scalare dei frutti sull’intero arco dell’anno.
Il progetto ha permesso di recuperare ed esaminare 273 accessioni, riconducibili a 47 varietà di melo, 32 di pero, 14 di ciliegio e 1 di pesco. Lo studio non si è limitato al mero censimento in campo dei fruttiferi e alla loro descrizione varietale, mediante la tradizionale schedatura pomologica, ma avvalendosi di varie competenze interdisciplinari li ha caratterizzati in ambito mole-colare, chimico-fisico, nutraceutico e sensoriale, senza altresì tralasciare l’aspetto culturale che nelle pratiche etnobotaniche si esprime appieno.