L’Europarlamento ha stabilito che sulle etichette degli alimenti dovrà essere indicata anche la presenza di ingredienti in forma nanometrica, cioè sostanze ridotte in particelle della misura di pochi milionesimi di millimetro. A parità di massa, le nanoparticelle hanno infatti un’attività chimico-fisica molto maggiore di quella di particelle più grandi: ad esempio, alimenti con grassi e sale nanometrici risultano saporiti come quelli normali, pur contenendo quantità molto minori di ingredienti dannosi per la linea e per il cuore. Grandi aziende alimentari ed istituti di alimentazione stanno studiando opportunità e conseguenze portate dall’ingestione di nanocibi. (dal Venerdì di Repubblica del 10 settembre 2010)