Il Museo nazionale di storia naturale (MNHN) e il Centro nazionale di ricerca scientifica (CNRS), martedì 20 marzo hanno divulgato i risultati ottenuti con reti di monitoraggio degli uccelli sul territorio francese e hanno segnalato un forte fenomeno di "scomparsa consistente", "che raggiunge una catastrofe ecologica vertiginosamente rapida" "In 15 anni, le popolazioni di uccelli si sono in media ridotte di un terzo". Secondo i ricercatori tutto è dovuto all'intensificazione delle pratiche agricole degli ultimi venticinque anni, a partire dal 2008. Un periodo che corrisponde, anche ad altre cose, quali la fine delle imposizioni da parte della PAC riguardo i terreni in maggese, all'aumento dei prezzi del grano, all'abuso dell'ammendamento con nitrati e all'uso generalizzato dei neonicotinoidi, insetticidi tossici che determinano la rarefazione degli insetti.
I ricercatori hanno rilevato una progressiva intensificazione del ritmo di scomparsa degli uccelli negli ultimi due anni. I crolli più importanti riguardano soprattutto le specie tipiche delle pianure agricole.
Gli uccelli stanno male a causa dell’insieme alimentare, che include anche la microfauna del suolo. Vale a dire che le attività agricole tendono a influenzare anche gli altri Paesi.
Da: “Le Monde", 20/3/2018