L’agromafia è un fenomeno che viene descritto e delineato dal Rapporto sui crimini agroalimentari in Italia, presentato annualmente da Eurispes, Coldiretti e dall’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare. Oltre all’associazione di stampo mafioso, alla truffa e dunque al caporalato abbiamo la contraffazione.
Un problema che abbraccia l’intero Paese ed è affrontabile solo con l’adozione di una seria normativa di contrasto. Si tratta di un’odiosa pratica di sfruttamento del lavoro altrui, ma anche perché questa piaga altera il mercato del lavoro e della produzione agricola.
In tutta Italia sono 26.200 i terreni nelle mani di soggetti condannati in via definitiva per reati che riguardano, l’associazione a delinquere di stampo mafioso e la contraffazione. Ci risultano 20/25 i miliardi di euro sprecati per il mancato utilizzo dei beni confiscati.
A queste parole, scritte dall’imprenditrice Adele Scirrotta, ha risposto Luigi Caricato con una lettera nella quale dice di recepire un coraggioso grido muto rivolto a uno Stato assente e sordo ai richiami dei propri cittadini e di chi fa impresa.
Non condivido quando lei concede una dignità non meritata. Lei scrive "in Calabria vi è una parte culturale malata”. Dissento pienamente, con una tale affermazione. La vera cultura non è mai malata. Quella eventuale parte di cui lei parla non merita alcun rispetto, perché è chiaramente contraria alla civiltà. Le Istituzioni sono invece colpevoli comunque quando cercano di convivere con la mafia. Sono come il rovescio di una medaglia concessa a quel male che divora il Paese
Da: Oliofficina Magazine, 23/1/2018