La riduzione della superficie agraria in Toscana dall'Unità nazionale ad oggi

di Margherita Azzari
  • 09 November 2011
Generalmente, in ambito nazionale e non, si fa riferimento al concetto di consumo del suolo come misurazione, in rapporto alla superficie disponibile, del territorio occupato da insediamenti o infrastrutture.
Per quanto riguarda la situazione italiana, l’Osservatorio Nazionale sul consumo di suolo ha messo in evidenza una generale mancanza di dati, aggiornati ed affidabili, la mancanza di una codifica che consenta l'effettuazione di confronti coerenti, l’utilizzo insufficiente e non sistematico di tecnologie e dati da remote sensing, come l’inadeguato aggiornamento di quadri regionali da cui deriva in molti casi l’impossibilità di effettuare confronti, alla medesima soglia storica, di dati provenienti da più regioni.


(Pecore e Palazzi - Fototeca dei Georgofili)

L’irreversibilità delle trasformazioni che determinano dissipazione della risorsa suolo è destinata a tradursi in grave limite al benessere, allo sviluppo sociale, alle opportunità concesse alle future generazioni con perdita e/o degradazione di superfici idonee alla produzione agricola, di biodiversità e qualità paesaggistica; crescente inefficienza energetica e funzionale di un modello insediativo estensivo ad alta domanda di trasporto e conseguente generazione di inquinamento atmosferico, perdita dei sistemi regolativi connessi ai cicli biogeochimici e a quelli idrogeologici che nel suolo hanno sede.


(Amantea 1950)


(Amantea 2011 - Attualmente ci sono 53 metri cubi di cemento per ogni italiano, senza contare l'edilizia abusiva che rappresenta il 10% del totale soprattutto nel Meridione))

Si rende perciò necessario giungere a una definizione tecnico scientifica quanto più possibile condivisa di consumo di suolo e acquisire efficaci metodi di misura e di valutazione, guardando ai modelli esistenti europei e italiani, tenendo conto dei risultati già raggiunti e documentati nella letteratura di settore, avviando un confronto con le istituzioni di riferimento.

(Foto di apertura: la "piana" di Sesto Fiorentino)