La crisi che sta attraversando il settore lattiero-caseario ha le stesse cause che creano difficoltà anche molti prodotti alimentari (pomodoro, olio di oliva, etc.) distribuiti con l’etichetta “Made in Italy”, anche quando in Italia vengono solo manipolati per il confezionamento, mentre la materia prima non ha esclusiva origine dai nostri campi coltivati e dai nostri allevamenti. A volte si tratta di alimenti prodotti interamente all’estero, contraffatti o comunque importati con etichette che indicano nomi di nostri prodotti tutelati a norma di legge. Il ministro Galan ha riconosciuto che queste contraffazioni configurano truffe continuate, che partono al di fuori dei nostri confini e che devono trovare un’ univoca opposizione da parte di tutti, dal governo ai produttori, dai consumatori a tutte le numerose organizzazioni che rappresentano il settore primario. Occorre definire al più presto una piattaforma comune ed un atteggiamento collaborativo univoco, con senso di responsabilità, per affermare la più rigorosa legalità.
Per lo specifico settore ovicaprino, lunedì 6 settembre si è svolta un’assemblea con la partecipazione dei vertici del MiPAAF, le associazioni rappresentanti dei principali attori della filiera e le Regioni maggiormente toccate dal problema. E’ stato istituito un tavolo che il prossimo 9 settembre approfondirà le problematiche del settore e le proposte emerse per il superamento della crisi. Uno specifico gruppo di lavoro affronterà il problema della concorrenza sleale esercitata dall’estero nei confronti dei prodotti italiano, nonché la repressione delle frodi. In dieci giorni il tavolo dovrà relazionare al Ministro per consentire di adottare al più presto le misure opportune.