La cerasicoltura è in recupero lento, ma molto lontana dai volumi produttivi di 30 anni fa: attualmente si stima che la produzione nazionale soddisfi solo l’85% del mercato italiano. A conclusione del simposio nazionale di Vignola - organizzato dall’Università di Bologna - sullo stato di salute della coltura, emerge un quadro complessivo di un frutto che in termini di export rappresenta, per l’Italia, appena il 3%, contro il 13% della Turchia (il maggior produttore a livello internazionale) ed il 23% degli stati Uniti. Se Spagna e Marocco sono ormai produttori storici, la ciliegia, nelle sue numerose declinazioni varietali, sta interessando Paesi che fino a qualche anno fa non avevano alcun interesse produttivo. Per dare un nuovo impulso alla coltura, è stato detto nel corso dell’appuntamento vignolese, occorre migliorare le tecniche di refrigerazione, ampliare la gamma varietale per allungare la stagione e introdurre nuovi imballaggi che consentano una più lunga conservazione dei frutti.
da Agrimpresa News n°13