I Ministri Martina e Calenda hanno firmato il Decreto interministeriale per introdurre l’obbligo di indicare l’origine dei derivati del pomodoro. I Provvedimenti introducono per 2 anni il sistema di etichettatura, nel solco della norma già in vigore per i prodotti lattiero caseari, per la pasta e per il riso. Il Decreto si applica a conserve e concentrati di pomodoro, oltre che a sughi e salse che siano composti da pomodoro almeno per il 50%. Crediamo che questa scelta vada estesa a livello europeo, garantendo la piena attuazione del Regolamento UE 1169 del 2011.
L’Italia ha deciso di non attendere e fare in modo che i cittadini possano conoscere con chiarezza l’origine delle materie prime degli alimenti che consumano. Dovranno essere obbligatoriamente indicate in etichetta: a) il paese nel quale il pomodoro è stato coltivato; b) il paese di trasformazione del pomodoro. Se tutte le operazioni avvengono nel nostro Paese, si può utilizzare la dicitura “Origine del pomodoro: Italia”. Le indicazioni sull’origine dovranno essere apposte in etichetta in un punto evidente, facilmente individuabile, chiaramente leggibile e indelebile.
Oltre l’82% degli italiani considera importante conoscere l’origine della materia prime, legate al rispetto degli standard di sicurezza alimentare.
Da Agrapress n. 6597 del 21 ottobre 2017