Creare una plastica “bio”, sostituendo le sostanze potenzialmente dannose con il limone. È quanto è riuscito a fare un team di ricercatori dell’Istituto di ricerca chimica della Catalogna. Gli esperti hanno lavorato sui policarbonati: materiali utilizzati ovunque, dalla custodia dello smartphone alle ali degli aeroplani, ma che suscitano perplessità per via della presunta tossicità del bisfenolo A (BPA), una delle molecole principali nella produzione di policarbonati.
In uno studio pubblicato sulla rivista ACS Catalysis, gli studiosi hanno spiegato di aver sviluppato un metodo di produzione dei policarbonati che usa due sostanze abbondanti in natura: il limonene - un idrocarburo contenuto nella buccia degli agrumi - e la CO2, cioè l’anidride carbonica.
Il limonene, in particolare, sembra in grado di sostituire il BPA, che è sotto la lente d’ingrandimento dell’Ue. Il mese scorso, infatti, il comitato degli Stati membri dell’Autorità Ue per le sostanze chimiche si è espresso all’unanimità evidenziando la possibilità che il bisfenolo A abbia effetti nocivi sull’apparato endocrino e il sistema ormonale. La decisione apre a future misure restrittive sul suo utilizzo, che già dal 2011 è vietato in Europa per la produzione di biberon.
«Il BPA è sicuro ma causa ancora preoccupazioni, ed è prodotto dal petrolio», dicono i ricercatori. «Il nostro approccio lo sostituisce con il limonene, che può essere ricavato da limoni e arance offrendo un’alternativa più “verde” e sostenibile».
Da: LaStampa.it, 17/07/2017