Due specie vegetali legate al territorio toscano come il fagiolo zolfino e il pomodoro costoluto fiorentino, si sono rivelate potenti alleati per prevenire le complicanze del diabete, come i danni alla retina e alle terminazioni nervose.
Lo rivelano i risultati del progetto Idara, finanziato dalla Regione Toscana e coordinato dal professor Umberto Mura del dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa.
L’obiettivo era, in particolare, individuare nuove molecole capaci di inibire – spiegano gli esperti in una nota – in modo selettivo l’aldoso reduttasi, un enzima responsabile di molte complicanze della malattia che però, se totalmente bloccato, non è più in grado di svolgere parte della sua azione che è anche positiva e detossificante.
“Il progetto ha messo in evidenza la grossa potenzialità di alcune specie vegetali – sottolinea Mura – quali fonti di inibitori differenziali, aprendo la strada a un nuovo approccio investigativo nella individuazione di componenti utili alla prevenzione delle complicanze del diabete e al controllo di processi infiammatori correlati. Si amplia così il quadro d’azione benefica che una appropriata alimentazione è in grado di offrire”.
Il dipartimento di Biologia dell’università di Pisa come capofila e quello di Farmacia hanno condotto la ricerca, affiancati da alcuni partner sul territorio.
Fonte: ADN Kronos, 20/06/2017