XVI Congresso Nazionale dei Dottori Agronomi e Forestali
Perugia, 5 – 6 – 7- 8 luglio 2017
Il Consiglio Nazionale fin dal suo insediamento ha sviluppato un progetto scientifico professionale, attraverso un’opera di ricerca sui diversi aspetti della professione; in ogni Congresso si è confrontato con i propri iscritti, con il mondo accademico, con le Istituzioni, con le associazioni agricole ed ambientali, con gli imprenditori ed i consumatori per stabilire un linguaggio comune, verificarne le esigenze, capirne le trasformazioni e conseguentemente definire l’evoluzione della professione. Un progetto in continua evoluzione che per una professione regolamentata è un fatto molto particolare, lo testimoniano i quattro congressi nazionali e quello europeo. Una Professione che ha una base culturale Universale, dove il Consiglio Nazionale è stato promotore ed organizzatore del VI Congresso Mondiale nell’ambito dell’esposizione universale di Milano, Expo2015, Nutrire il Pianeta, energia per la Vita che ha visto l’approvazione della Carta Universale dell’Agronomo e della designazione all’unanimità a Presidente Mondiale del Presidente del CONAF. Expo2015 ha rappresentato un viaggio nel futuro: la partecipazione della categoria alla esposizione universale, con la World Association of Agronomist, attraverso la Fattoria Globale del Futuro 2.0, con un Padiglione che è stato oggetto di 130.000 visite guidate, dai nostri volontari, e da 530.000 visitatori durante i sei mesi dell’esposizione. Un progetto che attraverso le numerose attività svolte, prima tra tutte Zero-Hunger con l’ONU, ha riempito di contenuti Expo2015. Expo è stato teatro di tanti confronti, tante esperienze, che hanno avuto una conseguenza importante, direi strategica; tutti hanno percepito il grande valore del settore agroalimentare ed ambientale, in particolare in Italia, tutti oggi ne evidenziano il valore trainante. I dottori agronomi e dottori forestali possono rivendicarne il grande lavoro di questi anni, che ha fatto crescere il PIL agroalimentare di 5,5%, attraverso la grande crescita della professionalità e della ricerca. Non ultimo la partecipazione a Parigi, alla Conferenza sul Clima, dove il concetto di sostenibilità è diventato lo strumento di misura dei processi produttivi, degli stili di vita e quindi della conoscenza. In questi mesi, il terremoto di Amatrice, Accumoli ed Arquata del Tronto del 24 agosto 2106, che ha portato alla perdita di vite umane, i terremoti di ottobre di Norcia e Preci, Visso, Ussita, Camerino e quello di Teramo nel gennaio 2017, unito ad altri disastri ambientali, hanno portato alla luce la grande peculiarità dell’appennino Centrale, della sua economia rurale, della società rurale e dei suoi cambiamenti, della sua modernizzazione, del passaggio dal provincialismo alla globalizzazione. La sfida è quindi nel modello di sviluppo, nella centralità del sapere e della conoscenza, nella capacità di rendere effettiva la “rete” tra i diversi attori del sistema agroalimentare ed ambientale, di far emergere il grande valore monopolistico del territorio e del suolo, cioè del Paesaggio identitario che ogni comunità determina. È la carta di identità dove ognuno di noi si rappresenta nel Mondo, nel grande sistema virtuale che è la RETE. Ed ecco che per questi territori dobbiamo e possiamo ricreare l’identità Paesaggistica, l’ID di ogni comunità per riconnetterlo con se stesso e con il Mondo.