Il 27 maggio u.s a Milano Marittima è nata ufficialmente la Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani (Cai), nel corso di un’assemblea che ha nominato alla presidenza il veronese Gianni Dalla Bernardina (foto) e alla vicepresidenza Sandro Cappellini di Mantova. Il nuovo sindacato rappresenta 18mila imprese di contoterzisti agrari e alcune migliaia di imprese agricole su tutto il territorio nazionale, per un valore alla produzione di 3,7 miliardi di euro (fonte: Istat).
“Oggi completiamo un percorso di integrazione che è iniziato il 5 dicembre 2013, con la costituzione del Coordinamento Agromeccanici Italiani – dichiara Gianni Dalla Bernardina -. Assumo la presidenza della Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani con la consapevolezza che per raggiungere obiettivi di crescita sostenibile, il mondo agricolo deve puntare a livelli sempre più alti di integrazione: in questo senso, le imprese agromeccaniche rappresentano un potente strumento per creare spazi di incontro e di collaborazione tra i differenti protagonisti del mondo rurale”.
Il dialogo, per il vicepresidente vicario, Sandro Cappellini, “dovrà investire anche le istituzioni, affinché si definiscano le regole per nuove politiche di sviluppo rurale, che favoriscano la cooperazione tra diversi protagonisti del mondo rurale, senza discriminazioni, ma con l’obiettivo di rilanciare concretamente i diversi sistemi territoriali”.
Oggi il settore del contoterzismo agricolo è rappresentato da circa 18.000 imprese, di cui 10.000 professionali, che operano in favore di circa 1 milione di aziende agricole, effettuando oltre 65% delle operazioni agricole eseguite con mezzi meccanici e con punte che superano il 98% per la raccolta dei cereali, il 70% per la raccolta delle colture industriali (come pomodoro da industria o barbabietola) e il 70% dei trattamenti fitosanitari.
Secondo i dati dell’ultimo censimento in agricoltura, 212.000 aziende agricole (13% del totale) hanno affidato completamente la gestione a imprese di meccanizzazione agricola, affidando in toto ai contoterzisti una superficie di 1 milione di ettari.
Tra le attività di supporto e quelle secondarie, il contoterzismo genera un valore complessivo di 10,6 miliardi di euro (dato: 2015, fonte Crea), in crescita del 24,8% rispetto al 2010.
La Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani (Cai) è l’ultima tappa di un percorso nel contoterzismo agricolo che ha visto la nascita nel 2013 del Coordinamento degli Agromeccanici Italiani, formato da Unima e Confai (nata nel 2004).
Unima e Confai, con l’assemblea che ha completato l’unificazione, di fatto non esistono più.
La Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani (Cai) rappresenta oltre l’85% dell’impresa sindacalizzate ed è costituita da sei federazioni regionali (Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Piemonte, Toscana, Marche), 55 associazioni territoriali, dall’unione nazionale frantoi oleari (a sua volta costituita da 24 strutture provinciali) il numero di imprese singole sparse su tutto il territorio nazionale.
“Tra gli obiettivi del nuovo sindacato unitario delle imprese agromeccaniche e agricole – afferma Gianni Dalla Bernardina – il raggiungimento della definizione legislativa della figura dell’agromeccanico professionale e l’avvio di un dialogo fra sistema agricolo e istituzioni e la collaborazione fra tutti i soggetti del comparto primario”.