Si è svolto lo scorso 11 maggio all'Accademia dei Georgofili un incontro dedicato a "Il nuovo regolamento fitosanitario europeo - Regolamento (UE 2016/2031). Impatto sull'attuale sistema dei controlli fitosanitari e sulle imprese vivaistiche ornamentali", organizzato dall’Accademia in collaborazione con il MiPAAF, con il patrocinio della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome. L'obiettivo è stato quello di analizzare i nuovi scenari e avviare un primo dibattito sull'applicazione delle nuove normative UE in materia di difesa delle piante.
Ai lavori hanno partecipato: l'Assessore all'Agricoltura e Foreste della Regione Toscana Marco Remaschi, il Colonnello dei Carabinieri Forestale Alessandro Bottacci, i relatori Riccardo Russu, Beniamino Cavagna, Emilio Resta, Edoardo Sciutti, Bruno Caio Faraglia, Pio Federico Roversi, Gianluca Burchi. Ha coordinato i lavori il Prof. Giovanni Vannacci, accademico.
"Oggi sono emerse chiaramente le problematiche relative all'applicazione di questo nuovo regolamento, che è molto complesso ed entrerà in vigore a seguito dell'emanazione di decisioni comunitarie esplicative che avverranno nei prossimi mesi e comunque entro la fine del prossimo anno", ha dichiarato il dott. Riccardo Russu, accademico che ha organizzato la giornata di studio. "L'Italia fa i conti con le carenze del passato, ha un sistema di controlli efficace ma senza dubbio migliorabile, gli ispettori ed agenti fitosanitari presenti presso le Regioni e Province Autonome, devono crescere numericamente secondo quanto previsto dall'Intesa Stato – Regioni dell'aprile 2010, operazione non facile in questo momento di spending review e di blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione. Si dovrà passare dai circa 400 ispettori in servizio ad oltre 600 ispettori, a cui si dovrà aggiungere il personale di supporto tecnico-amministrativo. Tale potenziamento si avvertirà nei maggiori controlli ai punti di entrata, porti ed aeroporti, alla sorveglianza sul territorio nazionale, all'intensificazione dei monitoraggi fitosanitari, tutte operazioni indispensabili a tenere sotto osservazione le colture dall'attacco di organismi patogeni pericolosi non presenti sul territorio nazionale, la cui provenienza avviene tramite la commercializzazione dai Paesi extra-europei”.
Il Prof. Giovanni Vannacci, del Comitato Consultivo dei Georgofili sui problemi della difesa delle piante, ha evidenziato che "il regolamento di cui oggi si è discusso modifica sostanzialmente le norme attualmente in vigore; ad esempio, gli stessi organismi nocivi vengono suddivisi in diverse categorie (da quarantena, da quarantena rilevanti, prioritari e regolamentati non da quarantena), a differenza di quanto oggi stabilito. C'è da considerare che negli ultimi anni non è peggiorato il numero o la qualità degli organismi nocivi, ma è aumentata la circolazione delle merci e delle persone. Tra l'altro, gli organismi possono arrivare nei vari Paesi anche insieme ai flussi turistici; infatti in questo nuovo regolamento alcune norme fanno riferimento proprio a questa modalità di diffusione". "Il ruolo delle Università e dei Centri di ricerca " - ha aggiunto Vannacci - "non è soltanto quello della messa a punto di metodi diagnostici o di supporto all'attività del servizio fitosanitario, ma è anche quello di fornire la preparazione necessaria ai nuovi operatori professionali privati, che dovranno essere sempre più preparati, eventualmente anche offrendo attività didattiche specifiche nei vari corsi di laurea interessati. Le Università hanno infatti un ruolo super partes e hanno le competenze necessarie per affrontare queste problematiche".
Il dott. Bruno Caio Faraglia, accademico, Direttore del Servizio Fitosanitario Centrale del MiPAAF ha sottolineato la necessità di rivedere il sistema organizzativo nella formula 'pubblico/privato', coinvolgendo cioè nella riorganizzazione tutti gli attori del sistema: Ministero delle Politiche Agricole, Carabinieri Forestale, Regioni, imprese vivaistiche, organizzazioni professionali agricole, Associazioni vivaistiche e mondo della Ricerca".
L'On. Giuseppe Castiglione, sottosegretario di Stato alle Politiche Agricole, che non ha potuto partecipare personalmente a causa di sopraggiunti impegni istituzionali all'estero, ha voluto comunque inviare il suo contributo con un messaggio nel quale sottolinea come il confronto e la collaborazione tra i vari attori siano essenziali ed assicura che "le limitate risorse a disposizione verranno riorganizzate ed ottimizzate in maniera adeguata per proteggere le piante e tutelare i produttori florovivaistici italiani".
L'incontro ai Georgofili è stato seguito da una numerosa platea composta variamente da rappresentanti delle istituzioni, imprenditori, operatori fitosanitari, professori, ricercatori. Alle relazioni e agli interventi programmati è seguita un'interessante discussione tra tutti i soggetti coinvolti, da cui è emersa la richiesta da parte di tutti di una “riorganizzazione dei nostri sistemi di controllo in connessione con i sistemi di produzione, in massima sinergia, per creare un sistema di difesa nazionale che ci metta alla stregua dei nostri competitors europei e internazionali", come ha concluso il dott. Faraglia.
Nei prossimi giorni le relazioni saranno disponibili sul sito dell’Accademia dei Georgofili.